La Francia vota per le regionali, spettro astensione: da Macron a Le Pen appello a mobilitarsi al secondo turno

La Francia si prepara ai ballottaggi delle elezioni regionali che come nel primo turno di domenica scorsa rischiano di essere nuovamente segnati da un livello record di...

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La Francia si prepara ai ballottaggi delle elezioni regionali che come nel primo turno di domenica scorsa rischiano di essere nuovamente segnati da un livello record di astensioni. In quest'ultima settimana, dal premier Jean Castex come da tutti gli schieramenti politici, si sono levati accorati appelli agli elettori affinché si rechino alle urne nel voto di domani. Ma non vi è nulla di meno sicuro. Romain Pasquier, direttore di ricerca al CNRS, dubita che questa secondo tornata elettorale «possa stravolgere il rapporto di forza stabilito nel primo turno, anche se spesso c'è un pò più di partecipazione nel secondo, come fu il caso 2015».

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A meno di un anno dalle elezioni presidenziali del 2022, questo nuovo scrutinio regionale si voleva la prova generale di un nuovo scontro tra l'attuale presidente Emmanuel Macron (En Marche) e Marine Le Pen (Rassemblement National) per l'Eliseo e, invece, proprio i due pretendenti sono stati i più puniti da un'affluenza mai cosi bassa, Domenica scorsa, il 66,7% degli aventi diritto ha snobbato i seggi. Adesso la destra neogollista e l'unione della gauche rialzano la testa e partono a caccia dell'en plein, organizzando accordi e desistenze per bloccare la strada al partito di Le Pen ai ballottaggi. Ma il grande obiettivo resta convincere gli elettori a tornare alle urne. Nell'Ile-de-France, la regione di Parigi, il capolista di Europe-Ecologie-Les Verts, Julien Bayou, vuole crederci. «Domenica possiamo vincere a condizione che le persone vadano a votare», ha detto nei giorni scorsi - prima che scattasse il silenzio elettorale - intervistato da radio France Inter.

Anche se la presidente di regione uscente Valérie Pécresse (ex-Républicains) è arrivata ampiamente in testa, con il 35,9% dei favori. Nella regione Provence-Alpes-Cote d'Azur fari puntati sul duello tra il candidato del Rassemblement National, Thierry Mariani (36,38% al primo turno) e il presidente uscente (Les Républicains), Renaud Muselier (31,91%). Ma anche nel sud resta lo spettro affluenza.. «L'indifferenza crescente è un vero pericolo per la democrazia» avverte il politologo e direttore generale di Ipsos France, Brice Teinturier, intervistato da Le Parisien.

Eppure, tra i tanti candidati, gli elettori non mancano certamente di scelta e avrebbero grande interesse a contribuire alla designazione dei 13 esecutivi regionali incaricati di numerosi aspetti della loro vita quotidiana, dai trasporti fino alle scuole o al sostegno alle aziende e all'imprenditoria.

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Il Mattino