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L'uragano Henri ha scelto il modo più spettacolare per atterrare a New York. Un fulmine che ha squarciato il cielo buio della metropoli americana, colpendo la punta più alta del One World Trade Center. Un video incredibile registrato dal tetto del Rockefeller Center dalla fotografa e filmaker Lian Vire che ha condiviso le immagini sul suo profilo Instagram. «Henri has arrived» (Henri è arrivato), le poche parole per descrivere il fenomeno.
Uragano Henri è arrivato a New York
Ed in effetti Henri è arrivato. Con le sue raffiche di vento a oltre i 100 chilometri orari, le sue piogge torrenziali e il muro d'acqua che sale dall'Oceano flagella la costa nordorientale degli Stati Uniti, da Boston a New York fino a Filadelfia. È la regione più popolosa del Paese. Mentre più a sud le pessime condizioni meteorologiche hanno già provocato imponenti alluvioni in Tennessee, dove si contano almeno 15 morti, tra cui alcuni bambini, e una trentina di dispersi. Da uragano di categoria 1 Henri è stato retrocesso a tempesta tropicale prima dell'impatto contro il piccolo stato di Rhode Island. Ma il suo avanzare, un mostro dal diametro di oltre 200 chilometri, fa paura. Così alla Casa Bianca, da dove ha seguito costantemente la situazione, il presidente Joe Biden ha dato il via libera allo stato di emergenza negli stati interessati, comparando anche in tv per aggiornare l'opinione pubblica.
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Non solo New York
L'emergenza riguarda oltre a New York, New Jersey e Rohde Island, tutta la regione del New England dove si trovano Connecticut, Massachusetts, Maine.
I disagi
Prima ancora che la tempesta toccasse terra i disagi erano già enormi, con oltre mille voli cancellati e gli scali internazionali di Newark (il secondo a New York dopo il Jfk) e del Boston Logan International Airport quasi alla paralisi. Chiuse anche tutte le linee ferroviarie, locali e ad alta velocità, del corridoio tra la Grande Mela e Boston. E problemi anche per la circolazione stradale, con molte vie di comunicazione chiuse per gli allagamenti. Per ritrovare nell'area di Long Island e nella regione del New England una situazione così bisogna risalire a 30 anni fa, quando quando l'uragano Bob si abbatté sulle coste di Massachusetts e Connecticut nel 1991 e l'uragano Gloria sferzò Long Island nel 1985. Intanto molto più a sud a fare paura è anche l'uragano Grace. È aumentato ad almeno nove il bilancio dei morti nello Stato messicano di Veracruz, mentre il numero dei dispersi resta fermo a tre. Prosegue intanto il lavoro delle squadre di soccorso, mentre rimane lo stato di emergenza, con la popolazione invitata a evacuare da molte aree e a trovare riparo negli altopiani.
Il Mattino