G7 Capri 2024, Tajani: messaggio a Israele ma lavoriamo per la pace

Al centro del summit anche i legami con l'Africa

Il G7 a Capri
«Affronteremo la questione di che tipo di sanzioni applicare all'Iran, perché un attacco come quello lanciato contro Israele non può restare senza...

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«Affronteremo la questione di che tipo di sanzioni applicare all'Iran, perché un attacco come quello lanciato contro Israele non può restare senza risposta». Poi conclude: «Da qui insieme dobbiamo dare un messaggio di pace».

Le parole del ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani nell'aprire il G7 Esteri di Capri non lasciano adito a dubbi e costituiscono il preludio di una possibile intesa - sancita da un documento comune - sulla richiesta di sanzioni all'Iran da parte del summit dei Sette grandi. «Si dovrebbe trattare di sanzioni individuali su persone coinvolte nella catena di rifornimento di droni e missili balistici, che è la stessa catena di comando che li fornisce alla Russia», sottolineano fonti vicine al dossier spiegando che questo sarebbe «un messaggio politico» dell'Occidente. Ma un segnale di solidarietà anche a Israele affinché la sua reazione non mandi la situazione in Medio Oriente fuori controllo.

La conferma è poi emersa dal bilaterale tra lo stesso Tajani e il segretario di Stato americano, Antony Blinken, i quali hanno concordato sulla necessità di accelerare le sanzioni contro gli individui iraniani legati alla produzione e alla commercializzazione di armamenti «anche per convincere Israele alla moderazione nella sua attesa rappresaglia».

Blinken, in particolare, ritiene che il futuro di Israele sia in un contesto di integrazione politica e di sicurezza con i Paesi della regione - chiaro riferimento al processo di normalizzazione con i Paesi arabi e agli accordi di Abramo - e che questo sia l'orizzonte che Tel Aviv deve tenere ben presente qualora decidesse di reagire in maniera massiccia contro la Repubblica islamica. Il segretario di Stato Usa ha fatto poi capire che i Paesi che possono, continuino a dialogare con l'Iran per far capire a Teheran che l'attacco del 13 aprile, malgrado gli ayatollah lo ritengano "telefonato", sia stato visto da Israele come una minaccia per la sua sicurezza. E l'Italia può essere uno degli interlocutori. Oggi la giornata clou con altri punti delicati in agenda, a cominciare dalle tensioni nell'area del Mar Rosso, al nodo sicurezza nel quadrante indo-pacifico e nei rapporti con la Cina. Ma al centro dei lavori c'è anche il rafforzamento dei legami con le nazioni africane (oggi arriverà a Capri pure il viceministro della Farnesina Edmondo Cirielli che ieri ha accompagnato il premier Meloni in Tunisia), anche alla luce del Piano Mattei portato avanti dall'Italia: molto atteso l'incontro a latere con la delegazione della Mauritania che quest'anno presiede l'Unione africana. Gli sforzi sono tesi a implementare l'impegno internazionale per affrontare l'emigrazione illegale alle sue radici.

Le curiosità

Per questioni di sicurezza lo spettacolo pirotecnico per le delegazioni dei Paesi G7 alla fine è saltato. E pazienza per gli amanti delle foto con i faraglioni sullo sfondo. Applausi invece ieri pomeriggio per la banda musicale della Guardia di Finanza che ha eseguito un repertorio nazionalpopolare: tra i brani in programma il preludio dell'atto terzo del Lohengrin di Wagner, West side story di Bernstein, l'immancabile Ode to Joy di Beethoven (è il quarto movimento della Nona) e, in apertura, l'inno nazionale italiano. Epilogo in omaggio alla tradizione partenopea con «'O paese d'o sole» (solo versione strumentale, scritto da Vincenzo D'Annibale nel 1925). Poi, l'evento di presentazione del Giro d'Italia, quindi il trasferimento al chiostro della Certosa di San Giacomo per la firma del libro d'onore del Comune di Capri. Ma le foto dei curiosi e gli applausi di residenti e turisti sono tutti per il segretario di Stato Usa Antony Blinken che si concede una breve passerella in piazzetta; stesso giro anche per l'Alto rappresentante Ue per la sicurezza, lo spagnolo Josep Borrell (alias mister Pesc). «Ho scelto Capri perché intanto è una bellissima isola italiana, il fiore all'occhiello della Campania e il fiore all'occhiello della città di Napoli - ha detto il ministro degli Esteri Tajani - Un sito amato da tutti, quindi i miei ospiti hanno accolto con grande entusiasmo la decisione italiana di svolgere qui tre giorni di lavoro». Arrivato presto sull'isola, il numero uno della Farnesina ha riunito in un veloce briefing lo staff esecutivo del vertice prima di accogliere le delegazioni ospiti. I più numerosi sono gli americani: circa cento. Sessanta i componenti della formazione francese, cinquanta i tedeschi e i giapponesi, di quaranta la composizione della rappresentanza italiana, britannica e canadese. Ma è un G7 Esteri caratterizzato da una larga componente rosa con la tedesca Annalena Baerbock e le colleghe giapponese e canadese, rispettivamente Yoko Kamikawa e Melanie Joly: gli staff hanno subito chiesto di Chartusia. Anche se, ad attirare l'attenzione, è stato un capo di biancheria intima: un reggiseno bianco con decorazioni e bandierine esposto in vetrina in via Vittorio Emanuele. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino