La fame nel mondo è aumentata ma a Biarritz non è rientrata nei colloqui dei grandi del mondo. Mentre Iran e Siria sono stati al centro delle preoccupazioni dei capi...
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«In un contesto in cui molti stati e gruppi armati affamano deliberatamente le popolazioni civili, ci rammarichiamo profondamente per il fatto che gli Stati membri del G7 non abbiano colto l'occasione di questo vertice per inviare un messaggio forte alla comunità internazionale condannando il l'uso della carestia come arma di guerra o arrestando tutte le vendite di armi a questi stessi stati, a partire dalla coalizione araba nello Yemen» hanno fatto sapere da Action Against Hunger.
In pratica un appuntamento mancato per gli Stati membri del G7: secondo l'ultimo rapporto delle Nazioni Unite a luglio 2019, la fame è aumentata per il terzo anno consecutivo nel 2018.
Il Sahel è la regione più colpita dalla crescente fame ma a questo G7 non sono arrivati nuovi finanziamenti per sostenere i 13 milioni di persone che hanno sofferto la fame negli ultimi 10 anni in questa regione.
«Al contrario Macron ha annunciato il lancio di un partenariato per la sicurezza e la stabilità nel Sahel che mira esclusivamente ad estendere la cooperazione militare tra il G7 e il G5 Sahel ad altri paesi della regione per combattere il terrorismo. Questa nuova partnership - si legge in un comunicato - sostiene un approccio di totale sicurezza che mette in pericolo la protezione di civili e operatori umanitari e non affronta le cause profonde di fame e disuguaglianza».
L'emergenza climatica ha visto l'impegno di Francia, Germania e Regno Unito a raddoppiare il loro contributo finanziario al Fondo Verde per il Clima, fino a 4,8 miliardi di euro. Nonostante questi annunci positivi sul clima, Azione Contro la Fame si rammarica della mancanza di misure forti per punire le violazioni del diritto internazionale umanitario e la mancanza di ulteriori sforzi finanziari per affrontare le cause profonde della malnutrizione nel Sahel.
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Il Mattino