NEW YORK - Nessun ripensamento, nessuna marcia indietro. Il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti parla dal Palazzo di Vetro dell’Onu, dove domani si...
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In quanto agli Stati Uniti, invece: «Continuano a dire di voler rivedere l’accordo, altrimenti escono. E quindi siamo assolutamente fermi in questa posizione».
Fermi perché, come sottolineato a più riprese dallo stesso ministro, i termini non sono negoziabili, se non in chiave virtuosa. Ossia nel tentativo di migliorare ulteriormente le performance in fatto di riduzione delle emissioni di CO2.
Considerato il peso politico del colosso a stelle e strisce sullo scenario internazionale, il ministro prende atto di un quadro più complicato. Ma non immagina un tracollo del progetto che continua e continuerà a coinvolgere altri giganti, su tutti la Cina, l’India e il Brasile. Attori «che ribadiscono di voler andare avanti e che, al contrario, spingono per essere ancor più ambiziosi rispetto a prima».
Sempre sulla complessa relazione con gli Usa, Galletti rimarca l’importanza del dialogo, ma in buona sostanza non intravede spiragli nelle attuali prese di posizione dell’amministrazione Trump. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino