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A chiamare la polizia è stata una vicina di casa, che si è preoccupata quando da quel portone rimasto serrato per giorni è iniziato a uscire un odore insopportabile, che si è sparso nel corridoio. Quando, due giorni fa, i vigili del fuoco e gli agenti del commissariato Tuscolano hanno sfondato l’ingresso dell’appartamento, in via Licinio Murena, hanno trovato all’interno i cadaveri dei due inquilini: Alberto e Giancarlo Stillo, gemelli, classe 1943. Nei prossimi giorni verrà effettuata l’autopsia sui corpi per chiarire la dinamica del doppio decesso, ma da un esame esterno è emerso che la morte per i due potrebbe essere avvenuta a distanza di qualche giorno e, probabilmente, risale almeno a una settimana fa.
Sul caso la Procura di Roma ha deciso di aprire un fascicolo: il pubblico ministero Saverio Francesco Musolino indaga per omicidio colposo, un’ipotesi di reato che è stata formulata per poter procedere con l’accertamento medico legale e per consentire agli inquirenti di fare verifiche più ampie.
L’INDAGINE
Il fatto che i fratelli siano deceduti a distanza così ravvicinata è un dettaglio che insospettisce chi indaga.
LA SOLITUDINE
La vicenda, secondo gli inquirenti, potrebbe nascondere anche un dramma della solitudine: i gemelli, hanno raccontato ancora i vicini, non ricevevano quasi mai visite. Una delle ipotesi è che uno dei due abbia avuto un malore e sia deceduto e che l’altro non abbia retto al dolore. A sostegno di questa tesi, il fatto che il portone d’ingresso fosse chiuso dall’interno, così come le finestre dell’appartamento. Ma l’inchiesta - e soprattutto l’autopsia - servirà per escludere altre possibilità. Intanto l’immobile dove i fratelli abitavano è stato posto sotto sequestro per effettuare i rilievi necessari alle indagini.
I PRECEDENTI
Una storia che sembra ricordare quella avvenuta lo scorso luglio nel quartiere di Testaccio, dove un uomo di 77 anni è rimasto accanto alla moglie morta per almeno quattro giorni, vegliando sotto choc il cadavere. Era troppo sconvolto e confuso per chiedere aiuto. Poi, in un momento di lucidità, ha dato l’allarme e ha chiamato un’ambulanza. La donna, 69 anni, era deceduta a per cause naturali e il marito, poi ricoverato in ospedale, è rimasto accanto a lei, incapace di reagire per giorni. In via di Torrevecchia, invece, un uomo di 46 anni è stato trovato morto all’interno del suo appartamento all’inizio di giugno. A dare l’allarme, anche in questo caso, alcuni vicini, allarmati per il forte odore che usciva dal suo appartamento, rimasto chiuso per giorni. La casa era chiusa dall’interno e sul corpo non sono stati trovati segni di violenza. Probabilmente ha avuto un malore.
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Il Mattino