Genitori uccisi, gli avvocati: «Il diritto allo studio prevale sul carcere, liberate la ragazzina»

Genitori uccisi, gli avvocati: «Il diritto allo studio prevale sul carcere, liberate la ragazzina»
ANCONA - E' in carcere a 16 anni con l'accusa di essere complice del fidanzatino che ha ucciso i genitori a colpi di pistola. Ma nel penitenziario minorile, in...

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ANCONA - E' in carcere a 16 anni con l'accusa di essere complice del fidanzatino che ha ucciso i genitori a colpi di pistola. Ma nel penitenziario minorile, in Campania, la ragazzina di Ancona può frequentare solo lezioni di inglese e matematica. Non c'è una scuola interna e anche per questo, secondo i suoi avvocati, va liberata.


I difensori della sedicenne - Paolo Sfrappini e Augusto La Morgia - ritengono che il diritto alla formazione e all'istruttore, riguardo ai minorenni, sia prevalente rispetto alle esigenze cautelari anche in presenza di casi gravissimi come il doppio delitto di Ancona. I «perrcorsi formativi in atto», in sostanza la frequentazione scolastica, dovrebbero essere per quanto possibile tutelati, non interrotti. Per questo la 16enne va scarcerata, o quanto meno assegnata a realtà che le permettano di istruirsi adeguatamente.

L'interpretazione della norma, e la richiesta di liberazione, è stata sottoposta al vaglio della Cassazione che si pronuncerà il 12 febbraio prossimo. Un verdetto che, in un senso o nell'altro, farà discutere  e la motivazione sarà destinata a fare giurisprudenza.

Il caso è notissimo.  Il 7 novembre scorso Fabio Giacconi e Roberta Pierini, padre e madre della sedicenne, furono uccisi a colpi di pistola da Antonio Tagliata, 18 anni, fidanzato della figlia.  Lei era con il ragazzo, ma afferma di non aver avuto alcun ruolo nel duplice delitto: con il padre e la madre, che non vedevano di buon occhio la relazione tra i fidanzatini, avrebbe dovuto esserci solo un chiarimento. La ragazza sostiene di essere «rimasta impietrita» vedendo Antonio sparare. Ma i giudici non le credono. Anche Antonio Tagliata è ancora in carcere. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino