OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
È morto Germano Nicolini, comandante partigiano e protagonista della Resistenza in Emilia. Noto con il nome di battaglia di 'Diavolo', Nicolini si è spento ieri sera a Correggio (Reggio Emilia). Avrebbe compiuto 101 anni il prossimo novembre. Dopo la guerra fu accusato dell'omicidio di don Umberto Pessina e solo negli anni Novanta fu completamente scagionato dalla riapertura del processo.
LEGGI ANCHE Facebook vieta i post che negano l'Olocausto. Zuckerberg: «Troppo odio in rete»
Nicolini era nato il 26 novembre 1919.
Così Diavolo e altri due partigiani, Antonio Prodi, detto Negus, ed Ello Ferretti, Fanfulla, furono scagionati e infine assolti nel processo di revisione celebrato a Perugia. «Perdonarli? Non si può usare la parola perdono. Ero un bersaglio facile, un giovane sindaco di paese. Hanno colpito me perché si faticava ad accettare che si parlasse di riconciliazione», raccontava pochi mesi fa Diavolo, interpellato sul fatto che i vertici del Pci di allora sapessero chi fosse il vero autore del delitto. Il 25 aprile scorso, in una lunga intervista rilasciata all'Ansa, 'Al Dievel' parlò anche dell'emergenza Covid.
«L'importante - fu il suo messaggio - è che, anche da una tragica vicenda come questa, impariamo a migliorarci, come persone, come comunità e come nazioni. La democrazia non è una conquista certa per sempre, va coltivata e devono esserne sostenuti i principi, giorno dopo giorno, non solo negli enunciati ma anche e soprattutto nei comportamenti e nel rispetto di quei valori che ci hanno consentito di conquistarla 75 anni fa».
Leggi l'articolo completo suIl Mattino