Giacomo Oldrati, appello dopo il pestaggio della fidanzata: «Tenetemi in cella, posso rifarlo»

Giacomo Oldrati, appello dopo il pestaggio della fidanzata: «Tenetemi in cella, posso rifarlo»
Giacomo Oldrati, il 40enne arrestato il 4 giugno per sequestro di persona e lesioni gravissime, dopo avere preso a calci e pugni la sua fidanzata e averla tenuta prigioniera...

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Giacomo Oldrati, il 40enne arrestato il 4 giugno per sequestro di persona e lesioni gravissime, dopo avere preso a calci e pugni la sua fidanzata e averla tenuta prigioniera in casa e seviziata per giorni a Milano, ha rilasciato importanti dichiarazioni durante l'interrogatorio di garanzia in cella a San Vittore. «Tenetemi dentro, posso rifarlo». Oldrati ha la consapevolezza di avere un grave disturbo psichiatrico e per questo ha chiesto e ottenuto dal giudice di essere messo in condizione di non fare più del male a nessuno.


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Giacomo Oldrati rimarrà a San Vittore in attesa di potere iniziare un percorso terapeutico in una struttura sanitaria, per decisione del giudice Ilaria De Magistris. Quest'ultimo, accogliendo la richiesta del pm Paolo Filippini, titolare dell'inchiesta, ha infatti disposto la misura cautelare in carcere per l'uomo perché ha ritenuto che sussista il «pericolo di reiterazione del reato». Il gip avrebbe potuto ordinare una misura di sicurezza in una 'Rems', ma ha valutato di tenerlo in cella in attesa che possa chiedere di iniziare un percorso terapeutico con l'assistenza di medici e psichiatri. 

 
Dopo il suo arresto, Giacomo Oldrati, difeso dall'avvocato Marco Calanca, ha ammesso di avere sequestrato e seviziato per quattro giorni la sua fidanzata 26enne. «Sì l'ho picchiata, l'ho rinchiusa, ho problemi psichiatrici», sono state le sue parole nell'interrogatorio. Al giudice ha anche fatto l'elenco dei medici con cui è in cura per via della sua patologia. Sarebbe stato il suo disturbo mentale, a suo dire, ad annebbiargli la mente: non solo per quattro giorni ha tenuto prigioniera la compagna in casa, ma ha anche scatenato su di lei tutta la sua furia. L'ha presa a calci e pugni e l'ha anche costretta a immergersi nell'acqua gelata.


Solo approfittando di un momento di distrazione dell'uomo, la ragazza è riuscita a fuggire buttandosi dalla finestra del primo piano del palazzo, in via Biella, a Milano, procurandosi lesioni con una prognosi di quaranta giorni. Oldrati era stato assolto a Bologna nel gennaio 2018 per aggressioni simili perché considerato incapace di intendere e di volere per un disturbo bipolare. In seguito, era stato qualche tempo in un ex ospedale psichiatrico giudiziario. Tuttavia, di recente era stato dimesso ed era tornato a Milano. Qui era seguito dai medici di un centro psicosociale per via dei suoi disturbi mentali. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino