Che immagine ieri in Senato. Matteo Salvini si abbatteva come un tornado di parole contro Conte in aula e seduto al suo fianco, con mascherina e guanti chirurgici da...
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Lei si chiama Gianna Gancia. E ha postato da Bruxelles un pensierino devastante: «Sin dall’inizio sono stata l’unica, all’interno del partito di Salvini (quella che un tempo era la Lega) a sostenere convintamente nel centrodestra (insieme a qualche collega di Forza Italia) la necessità di un accordo ambizioso sul Recovery Fund. È stato fatto un grande lavoro diplomatico da parte dell’Italia. Cosa diranno ora Matteo e la Giorgia nazionale? Che spieghino agli italiani da dove avrebbero preso i soldi, loro».
Una bordata micidiale. Anzitutto perché Gianna, che viene dalla famiglia degli imprenditori piemontesi di spumante, dice che la Lega di Salvini non è più la Lega che piaceva a lei. E poi perché la Gancia, moglie del Pota (soprannome del bergamasco Calderoli ed ex presidente della Provincia di Cuneo) tesse le lodi del governo per il risultato ottenuto nella battaglia del Belgio. Un caso diplomatico brutto brutto si è scatenato ovviamente nella Lega. Il post dunque è stato rimosso dai social, ma continua a circolare in rete sotto forma di screenshot e sta scatenando diverse reazioni nel mondo politico.
Dal Movimento 5 Stelle, ovviamente, hanno preso la palla al balzo: l’eurodeputato Mario Furore ha sottolineato che la Gancia «nel suo post dice la verità», approfittandone per punzecchiare Salvini e Meloni («Anzichè arrampicarsi sugli specchi, dovrebbero ammettere la vittoria in Europa di Conte e dell’Italia»).
Ma più della posizione sul Recovery Fund, a far innervosire i vertici leghisti c’è appunto il passaggio in cui Gianna sottolinea la differenza tra il partito di Salvini e «quella che un tempo era la Lega». E Calderoli che cosa dice di questo affaire? Preferisce non dir nulla. Ma nella Lega le acque sono agitate e se alle Regionali, oltre alla sicura vittoria di Zaia in Veneto, in Puglia e nelle Marche vincerà la Meloni mentre Salvini perderà (è certo) in Toscana, nel Carroccio saranno problemoni.
Il Mattino