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Il Giappone proroga lo stato di emergenza fino al 20 giugno e le Olimpiadi di Tokyo ora sono un rebus. L'attuale provvedimento in vigore in 9 prefetture, tra cui la stessa capitale e la città di Osaka, sarebbe durato fino al 31 maggio. «La curva delle infezioni è in calo in alcune aree ma a livello generale la situazione rimane imprevedibile», ha detto alla stampa il premier nipponico Yoshihide Suga.
La situazione del contagio
Oltre a Tokyo, dove il calo delle infezioni da Covid rimane «troppo contenuto» secondo le autorità sanitarie, le restrizioni riguarderanno altre 8 prefetture, dalla regione all'estremo nord dell'Hokkaido, all'isola di Okinawa a sud dell'arcipelago. Un'area geografica che contribuisce a metà dell'economia giapponese e poco più del 40% della popolazione. Sebbene non si tratti di un vero e proprio lockdown sullo stile europeo, ai bar e ai ristoranti verrà chiesto di anticipare la chiusura alle 20 e a nessun locale sarà consentito di vendere alcolici dopo le 19. Maggior potere decisionale sarà inoltre accordato ai vari governatori in base alle diverse esigenze e criticità del settore sanitario.
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Il termine del 20 giugno, inoltre, secondo i media nipponici potrebbe coincidere con la decisione del governo di Tokyo sul possibile accesso del pubblico locale alle gare, dopo il divieto già deciso agli spettatori stranieri.
Le Olimpiadi si faranno
Il governo e il Comitato organizzatore hanno ribadito che i Giochi si svolgeranno rispettando rigorose misure di prevenzione dei virus. Il presidente del comitato organizzatore di Tokyo 2020 Seiko Hashimoto ha dichiarato in una conferenza stampa di aver ricevuto promesse dall'India, che ora sta combattendo una seconda ondata, e da altri cinque paesi rassicurazioni sulla vaccinazione di tutti i loro atleti e staff in vista dei Giochi. Il presidente del Cio, Thomas Bach, ha inoltre affermato che l'80% dei 10.500 atleti previsti in Giappone sarebbe stato vaccinato.
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