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Il corpo è stato trovato ieri, alle due del pomeriggio, sulla sponda del fiume Lambro a Sant’Angelo Lodigiano. E come avviene nelle piccole comunità, le informazioni hanno cominciato a circolare nei bar del paese. È una donna, la prima indicazione. «È Giovanna Pedretti, la titolare della pizzeria Le Vignole», lo sgomento dopo l’identificazione. Tre giorni fa Giovanna è diventata celebre per la sua risposta ferma alla recensione omofoba e contro i disabili postata da un avventore, poi è arrivata anche qualche critica. «Sappiamo tutti che sei in buona fede, hai fatto la cosa giusta», la sostenevano i tanti amici.
LE INDAGINI
Per gli investigatori la morte della ristoratrice sarebbe un suicidio. La donna è arrivata al fiume a bordo della sua Panda, ora sequestrata, sul luogo carabinieri e vigili del fuoco poi raggiunti dal pm e dagli uomini della scientifica. Originaria della bergamasca, 59 anni e madre di una figlia, ha lavorato per trent’anni a fianco del marito Nello, celebre pizzaiolo della zona. «Ottima cucina, titolari disponibili e cortesi, la pizza migliore del lodigiano», il tenore delle recensioni sul web. Gradimento a quattro pallini fino a venerdì, quando sulla pagina Facebook del locale compare una stroncatura da TripAdvisor nella quale un cliente ammette che «la pizza era eccellente e il dolce ottimo», però si lamenta dei vicini di tavolo: «Mi hanno messo a mangiare di fianco a dei gay, non mi sono accorto subito perché sono stati composti - si legge - C’era anche un ragazzo in carrozzina che mangiava con difficoltà, mi spiace ma non mi sono sentito a mio agio».
SOLIDARIETÀ
Anche perché da tre anni Le Vignole ha lanciato l’iniziativa delle pizze in sospeso a favore dei ragazzi e delle famiglie dell’associazione Genitori amici dei disabili e del gruppo Il Maggiolino. «Vederli tanto felici insieme ai loro genitori ci ha lasciato delle grandi emozioni», raccontava Giovanna. Il messaggio di disprezzo nei confronti dei disabili e dei gay l’ha mandata su tutte le furie, finché sul web ha cominciato a circolare l’ipotesi di un falso. Un elemento del post cancellato ha destato sospetti di non veridicità della recensione in alcuni utenti dei social, compresa Selvaggia Lucarelli che ha lanciato l’ipotesi di «un grossolano fotomontaggio» e di «un’operazione di marketing spacciata per eroica difesa di gay e disabili». L’affetto degli amici l’ha difesa fino all’ultimo. «Giovanna e Nello, brave persone e grandi lavoratori», una dedica di cuore. Dopo la notizia della tragedia la giornalista ha pubblicato un altro commento: «Già si sta parlando di gogna, ma non c’è stata alcuna gogna».
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