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Città del Vaticano – La cerimonia di beatificazione del suo salvatore – il Papa del Sorriso - Candela Giarda la ha dovuta seguire a distanza. Questa bella ragazza di 22 anni che vive in Argentina non è potuta arrivare a Roma al rito solenne celebrato da Papa Bergoglio stamattina perché nei giorni scorsi, mentre era in palestra, si è fratturata un piede e i medici le hanno vietato spostamenti in aereo per evitare il rischio di una embolia. Eppure Candela lo avrebbe voluto tanto, la sua vita è legata a doppio filo con quella di Papa Luciani. Se non fosse stato per la sua intercessione la notte del 22 luglio 2011, quando aveva appena 11 anni, ed era stata dichiarata spacciata dai medici, Candela non avrebbe mai riguadagnato la salute perduta.
Il racconto del miracolo attribuito a Luciani e certificato da una equipe medica della Congregazione dei Santi la mamma della bambina la ha raccontato decine di volte alle televisioni e naturalmente davanti agli esperti medici del vaticano che hanno dovuto analizzare e provare che si trattasse davvero di una guarigione scientificamente inspiegabile.
Il miracolo di 11 anni fa
Undici anni fa la piccola Candela era gravissima, pesava appena 19 chilogrammi, era intubata in terapia intensiva in un istituto specializzato di Buenos Aires.
Il miglioramento inspiegabile
Il giorno dopo nessuno voleva crederci, tra lo stupore dei medici e di altri specialisti nel frattempo convocati ad esaminare quell'evento effettivamente prodigioso. La bambina era migliorata improvvisamente e nel giro di pochi giorni si era ripresa. Da allora non ha più avuto problemi di salute. «E dire che mia figlia prima di quel giorno era stata in coma farmacologico per diversi mesi, senza alcuna speranza di vita. E' per questo che andammo dal Paranà, dove abitiamo, a Buenos Aires per fare un ultimo tentativo e ricoverarla alla Fondazione Favaloro. Era in stato vegetativo». Il miracolo accertato dal Vaticano ha reso possibile la beatificazione di Giovanni Paolo I.
Il Mattino