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«Wendy non doveva vivere senza di me. Ho premeditato tutto». Sono le parole di Giulia Lavatura Truninger, la donna 41enne che lunedì mattina si è lanciata dal nono piano del palazzo in cui viveva, a Ravenna, portando con sé la figlia di sei anni e il cagnolino. Davanti ai pm, la donna che è sopravvissuta a differenza della piccola, ha ammesso di aver sospeso da poco l'assunzione dei farmaci che le erano stati prescritti dal centro di salute mentale dov'era in cura.
La premeditazione
La donna è ora ricoverata a Cesena ed è in stato di arresto, ed è stata sentita dai pm, dagli investigatori e dai medici.
L'ispezione su Wendy
In mattinata è stata eseguita l'ispezione cadaverica su Wendy. Non è stato necessario svolgere l'autopsia perché la causa della morte è chiara. La Procura di Ravenna ha però disposto contestualmente il prelievo dei liquidi corporei, per capire se alla piccola possano essere stati somministrati sonniferi. Sul punto, la madre, sentita ieri mattina dal Pm Stefano Stargiotti al Bufalini, ha negato spiegando che la figlia era semplicemente assonnata perché appena sveglia. A questo punto per la piccola si attende il nulla osta per il funerali. Nel pomeriggio invece è fissata l'udienza di convalida della madre, sempre in ospedale: è stata arrestata per omicidio pluriaggravato e uccisione di animali, dal momento che nel volo è morto anche il cane. Leggi l'articolo completo suIl Mattino