Ecco il governo Conte: Esteri a Giansanti, agli Affari regionali il leghista Fontana

Ecco il governo Conte: Esteri a Giansanti, agli Affari regionali il leghista Fontana
La caccia a nomi autorevoli da inserire nell'esecutivo è andata avanti sino a ieri sera. Chiuso nell'ufficio di Montecitorio il presidente del Consiglio incaricato...

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La caccia a nomi autorevoli da inserire nell'esecutivo è andata avanti sino a ieri sera. Chiuso nell'ufficio di Montecitorio il presidente del Consiglio incaricato Giuseppe Conte ha continuato a lavorare per cercare di mettere insieme un puzzle facile per le caselle meno delicate, ma sempre più complicato quando si arriva a toccare i ministeri chiave del Paese.


Le conclusioni della riunione in via Bellerio non hanno aiutato Conte a risolvere il problema principale. Matteo Salvini insiste per avere Paolo Savona al ministero dell'Economia e la stessa indicazione, seppur con toni meno ultimativi, è arrivata anche dal M5S. Conte starebbe comunque cercando soluzioni. Magari cercando di spostare Savona agli Affari comunitari dove sarebbe dovuto andare Moavero Milanesi.
 
In attesa che la notte porti consiglio in vista dell'incontro che oggi il premier incaricato dovrebbe avere al Quirinale con Sergio Mattarella, Conte ha lavorato per sistemare le altre caselle.

Importante l'incontro avuto con l'ambasciatore Luca Giansanti a Montecitorio. Giansanti, ex direttore degli affari generali della Farnesina e già ambasciatore a Teheran, potrebbe essere il nuovo ministro degli Esteri. Così come accaduto in altre occasioni, l'ascesa di un diplomatico a rango di ministro ha però generato tensioni e non è detto che alla fine torni l'ipotesi Massolo, un ex ambasciatore che però ha lasciato da tempo la Farnesina.

Viste le faide interne al M5S, la delega ai servizi segreti dovrebbe tenerla il premier mentre quella allo Sport dovrebbe andare a Giancarlo Giorgetti che avrebbe anche un ruolo come sottosegretario alla presidenza. Pronto al trasloco da tempo al ministero dell'Interno è Matteo Salvini, mentre il suo principale alleato, Luigi Di Maio, avrebbe le deleghe relative ai ministeri del Lavoro e dello Sviluppo Economico. Una sorta di super ministero che dovrebbe permettere al leader pentastellato di misurarsi con le grandi crisi industriali e avere l'opportunità di realizzare il reddito di cittadinanza, fiore all'occhiello del programma M5S.

Un altro esponente di peso della Lega, il vicesegretario Lorenzo Fontana, dovrebbe andare agli Affari Regionali mentre il capogruppo al Senato Centinaio viene indicato per il Turismo e Simona Bordonali al nuovo ministero delle Disabilità.
La Lega sarebbe riuscita a spuntarla anche sul ministero delle Infrastrutture che andrebbe a Stefano Candiani oltre al ministero della Famiglia che dovrebbe essere affidato a Manuela Lanzarin.

Oltre a Di Maio, il M5S sembra poter contare sul ministero della Difesa che andrebbe a Elisabetta Trenta mentre in molti ruoli chiave si ritrovano i colonnelli pentastellati. Bonafede viaggia verso il ministero della Giustizia e Giulia Grillo alla Sanità. Il generale Sergio Costa sembra destinato al ministero dell'Ambiente, sempre in quota M5S. Così come resiste il nome del giornalista, e deputato M5S, Emilio Carelli per il dicastero dei Beni Culturali. I grillino dovrebbe anche avere la responsabilità del ministero dell'Istruzione.


Si è tirato fuori dalla riffa Vincenzo Spadafora. L'uomo ombra di Di Maio, dopo che sono state nuovamente pubblicate notizie sui suoi rapporti con Angelo Balducci, continua ad essere oggetto di animati dibattiti sulle chat grilline. All'Istruzione dovrebbe quindi andare il professor Salvatore Giuliano o la docente di Statistica della Sapienza Filomena Maggino. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino