Disgelo. Ricucitura. Tra le imprese e il governo versione Salvini. Quindici associazioni di altrettante categorie imprenditoriali sono andate al Viminale, e il ministro...
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Salvini insieme a Giorgetti ha ricevuto, oltre Boccia, le cooperative (Legacoop, Confcooperative e Agci), poi Confcommercio, l'Ance, Casartigiani e Cna, Coldiretti e Confagricoltura, Confapi, Confartigianato, Confesercenti, Confimi Industria, Filiera italiana. Alcuni dei partecipanti vedranno domani l'altro vicepremier, Luigi Di Maio, ministro delle Infrastrutture e del Lavoro, per il tavolo sulle Pmi e per affrontare il dossier dell'auto ecologica. Salvini ha cercato di rassicurare sulla manovra, verso la quale gli imprenditori hanno dubbi e resistenze. E hanno chiesto al vicepremier scongiurare la procedura d'infrazione aperta dalla Ue e lui ha detto che cercherà di fare di tutto per evitarla, «limando tutto ciò che si può», ma senza che per uno zerovirgola «si possa tornare alla preistoria», cioè rinunciare alle misure su cui si sono ottenuti i voti per governare. E sulla Tav: «Sono favorevole a questa grande opera, e vediamo che cosa dirà l'analisi costi-benefici».
Alleanza Cooperative ha chiesto l'uso del reddito di cittadinanza per favorire la nascita di «startup». La misura-bandiera del M5s per i senza-lavoro «dovrebbe coinvolgere le imprese in un ruolo attivo», ha commentato Salvini e ha ribadito il concetto in tivvù, a Mezz'ora in più.. Gli artigiani di Cna hanno ribadito la priorità della deducibilità Imu, spiega dopo l'incontro il presidente Daniele Vaccarino. Più investimenti nella modernizzazione e tecnologie avanzate è una delle richiesta di Confagricoltura. E com'è ovvio il mondo imprenditoriale ha accolto molto bene la doppia dichiarazione, sia di Salvini sia del premier Conte intervistato dal Tg2, che è questa: «In settimana sarà avviata la riforma del Codice degli appalti».
Su Tav e crescita ribadisce comunque Boccia: «Servono misure concrete». Le stesse che domani gli imprenditori, scontenti per una manovra senza investimenti, chiederanno nelle prossime ore a Di Maio: «Dopo aver riallacciato con Salvini, ora vogliamo fare la stessa cosa con Di Maio», dice Boccia. Due ingombranti convitati di pietra hanno partecipato alla riunione con Salvini: lo spread a 300 punti base che riduce gli spazi di manovra e soprattutto il rischio-recessione, dopo un trimestre di Pil negativo, che secondo diversi osservatori l'Italia corre nei prossimi mesi. Secondo il presidente di Confindustria, una recessione «è possibile» e il governo (che fa conto su una crescita dell'1,5 per cento il prossimo anno, ritenuta fuori portata da molte istituzioni), «ne è consapevole»: sarebbe bene «pensarci prima» per non rischiare di dover correggere la manovra in corso. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino