Governo, l'irpino Rotondi in pole per il ministero del Sud

Governo, l'irpino Rotondi in pole per il ministero del Sud
Ieri il consiglio federale della Lega alla presenza di Matteo Salvini, stamattina si riunirà l’esecutivo nazionale di Fratelli d’Italia con Giorgia Meloni,...

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Ieri il consiglio federale della Lega alla presenza di Matteo Salvini, stamattina si riunirà l’esecutivo nazionale di Fratelli d’Italia con Giorgia Meloni, sempre più intensi i conciliaboli in Forza Italia con Berlusconi che punta a farsi largo per avere ministeri di peso nel prossimo governo. Sono ore frenetiche nel centrodestra, tutti i partiti a microfoni accesi spiegano - ed è sicuramente vero - di essere al lavoro su programmi e contenuti, ma nel frattempo tra telefonate e messaggi è alacre l’attività dei leader della coalizione per trovare un equilibrio e varare la squadra di ministri e sottosegretari. Sono molti i campani interessati alla partita sia per i ruoli di primo piano del futuro esecutivo quanto per i posti di sottogoverno. Gli ultimi rumors indicano in pole position per guidare il prossimo ministero del Sud, l’irpino Gianfranco Rotondi. Già ministro per l’Attuazione del programma nell’ultimo governo Berlusconi, stavolta Rotondi sarebbe in quota Fratelli d’Italia.



«Leggo il mio nome nel toto-ministri, e - non lo nego - la cosa solletica la mia vanità: sono uscito dal governo da undici anni, e mi fa piacere che si consideri l’ipotesi che ci possa rientrare». È il commento affidato ai social network da Rotondi. Con il suo fare l’ex diccì spiega pure che «all’ipotesi osta una elementare circostanza: da democristiano e berlusconiano, ho sostenuto Giorgia Meloni premier, sfidando tabù che ho fatto cadere come birilli. È stata una rivoluzione. E quando fai una rivoluzione, c’è un solo modo per svilirla, annullarla: domandare cosa ci sia per te. Credetemi, a questo giro la mia credibilità si giova più della discrezione che del protagonismo». Eppure, al di là di smentite di circostanza, il nome di Rotondi è tenuto in ampia considerazione da Meloni, non a caso il parlamentare avellinese è stato praticamente ad ogni evento organizzato in Campania e fuori dalla leader di Fdi.


Si fa poi sempre più largo un’altra ipotesi, ma stavolta per il l’influente ministero dello Sviluppo Economico. Qui Forza Italia, che probabilmente non avrà ministri o sottosegretari campani nell’esecutivo, sponsorizza l’ex presidente di Confindustria Antonio D’Amato. Sarebbe, di fatto, un ministro tecnico, ma che Forza Italia riterrebbe comunque di area. Un’investitura che arriverebbe anche alla luce delle molteplici volte negli anni scorsi in cui D’Amato è stato sondato talvolta come candidato sindaco e, altre, come possibile candidato alla Regione Campania. Su D’Amato si registrano però ampie convergenze anche da parte di Fratelli d’Italia e Lega. «È un imprenditore - viene spiegato - stimato da tutti». 

Per altri ministeri pesanti non è un mistero, ormai da giorni, la possibilità che il salernitano Edmondo Cirielli possa essere chiamato a guidare il ministero della Difesa. Generale di Brigata dell’Arma, Cirielli è uno dei fedelissimi di Giorgia Meloni, oltre ad essere il numero 3 del partito come presidente della direzione nazionale. Cirielli è l’unico campano a poter sedere questa mattina nella riunione dell’esecutivo nazionale di Fdi alla presenza di Meloni. Non è poi ancora tramontata del tutto l’ipotesi di vedere l’ex prefetto di Roma, il napoletano Giuseppe Pecoraro (sempre in quota Fdi), al ministero dell’Interno. Molto, in questo caso, dipenderà da quale partito di coalizione la spunterà in quella casella: toccasse a Fdi la possibilità di Pecoraro sarebbe più che concreta.



Altra partita è quella per i sottosegretari: qui è folta la truppa dei campani pronti a partecipare all’esecutivo. La Lega - ieri il coordinatore Valentino Grant ha partecipato al federale del Carroccio - proverà ad inserire in primis Pina Castiello, poi si vedrà per Giampiero Zinzi o Attilio Pierro. C’è sempre un’ipotesi Severino Nappi, che però da non eletto dovrebbe poi dimettersi da consigliere regionale. Per Fdi possono puntare ad un posto il coordinatore regionale Antonio Iannone (all’Istruzione) e la giovane Marta Schifone (alla Giustizia), quest’ultima è stata candidata capolista in ben due listini del proporzionale a dimostrazione della fiducia che in lei ripone Giorgia Meloni. Di giorni per trovare la quadra ne mancano, però, ancora tanti.

 

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Il Mattino