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Ore 8.30, Grande raccordo anulare. Il traffico dell’ora di punta ha toccato già i livelli massimi. Il caldo afoso e l’aria resa irrespirabile dall’incendio della discarica di Malagrotta hanno alzato i quotidiani livelli di stress degli automobilisti romani. Clacson, prima, seconda e poi ancora prima e freno. E si riparte. L’occhio fisso sull’orologio perché il tempo passa ma il traffico si fa sempre più fitto. A far esplodere la situazione ci ha pensato un cordone di 6 attivisti, che hanno protestato nelle ultime settimane anche in altre zone d’Italia contro l’utilizzo del carbone e del gas. Ieri però hanno deciso di farlo sulla carreggiata interna del Gra all’altezza dell’uscita Labaro.
Sono gli attivisti di Ultima Generazione. Due i gruppi pronti ad entrare in azione, ma cinque degli attivisti sono stati intercettati dalla polizia prima che potessero arrivare sulla carreggiata esterna, nei pressi di via di Settebagni. Blitz che è invece riuscito ad altri 8otto, che arrivati sulla carreggiata interna del gra, altezza uscita Labaro, hanno srotolato i loro striscioni e si sono seduti e sdraiati in terra, bloccando di fatto la circolazione stradale.
In pochi minuti l’intera carreggiata si ferma. L’assordante rumore dei clacson riempe l’aria.
Scoppia la rabbia. Prima solo verbale: «Devo andare a lavoro», «Levateve dalle scatole», «La gente non può fare tardi per voi», «Andate a guadagnarvi il pane». Le parole però non bastano a dissuadere i manifestanti e così dalle parole si pass ai fatti: alcuni automobilisti scendono dalle rispettive auto e di peso trascinano i ragazzi sul ciglio della strada. «Fate piano, senza farci male», rispondono gli attivisti, che chiedono di non usare la violenza ma non demordono e, ogni qual volta che vengono spostati a bordo della strada, si rimettono al centro della carreggiata. Una macchina, un suv bianco, perde la pazienza e sfonda con la forza il muro umano, rischiando anche d’investire una giovane attivista. Un tira e molla che è proseguito finché la Polizia, i Carabinieri e la Digos non sono intervenuti per portare i manifestanti in questura per le identificazioni di rito. Qualche ora più tardi, attraverso i social, Ultima Generazione ha pubblicato il seguente messaggio per commentare quanto accaduto, ribadendo le proprie ragioni ma anche scusandosi con gli automobilisti: «Lo capiamo. Davvero, lo capiamo. Capiamo anche la vostra rabbia e la vostra frustrazione, e questo è l’unico modo che abbiamo per far sentire la nostra - spiegano in diretta sulla loro pagina sociale Ultima Generazione -. Siamo stanch* di non essere ascoltat*, e che si faccia finta di nulla mentre le bombe di calore diventano sempre più frequenti e più forti, mentre i fiumi si prosciugano, mentre i campi faticano ad essere coltivati e i prezzi del cibo aumentano, diventando sempre di più merce per pochi».
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