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La Grecia ancora assediata dalle fiamme: mentre la situazione dell'Attica, a nord di Atene, sembra stabilizzarsi, esplode l'emergenza sull'isola di Evia, che brucia dal 3 agosto soprattutto al nord, dove gli incendi dilagano. Il villaggio di Ellinika è stato circondato stamane dalle fiamme, mentre vigili del fuoco e residenti - quelli che non hanno accolto l'ordine di evacuazione, esteso a molti centri abitati - stanno cercando come altrove di salvare il salvabile. I roghi, spinti verso il mare da forti venti, sono arrivati anche ad un altro piccolo centro, Gouves, e minacciano Kastri, dice il sito in.gr.
Gli altri incendi
Migliaia di residenti e turisti della zona sono in fuga verso le spiagge settentrionali di Pefki e di Agios Nikolaos, dove vengono evacuati - 349 i primi a partire, all'alba, mentre più di 2.000 isolani hanno già trovato posto in alloggi d'emergenza - da traghetti, imbarcazioni militari e della Guardia Costiera. Accanto a quattro principali fronti di fuoco a nord, anche al sud dell'isola situata a nordest di Atene sono segnalati incendi. Molte altre navi e barche sono in zona pronte ad intervenire qualora l'esodo crescesse ulteriormente, mentre è già cresciuta la rabbia degli amministratori locali per gli asseriti ritardi nell'uso degli aerei antincendio. Parlando su Skai TV da Gouves, il sindaco di Istiaia Ioannis Kontizias ha denunciato l'assenza di aerei antincendio sul fronte di Evia: «Siamo soli, sono cinque giorni che chiedo che siano impiegati aerei». «Non ho più voce per chiedere altri aerei. È una situazione insopportabile», aveva denunciato già ieri Giorgos Tsapourniotis, sindaco di Mantoudi. «Diversi villaggi si sono salvati solo perché i giovani hanno ignorato l'ordine di evacuazione e sono rimasti a impedire che le fiamme raggiungessero le loro abitazioni».
Situazione «molto difficile»
Le scene riportate dai media greci a Pefki sono drammatiche: ragazzi che issavano anziani e disabili su sedie portate da casa per far superare loro la spiaggia e imbarcarli sui traghetti, sotto nubi rossastre di fumo.
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A Evia - nota anche come Eubea - sono in azione 260 vigili del fuoco greci, più altri 200 da Ucraina e Romania, 23 autobotti e il supporto di mezzi aerei. Ma fa così caldo che l'acqua gettata dal cielo «evapora», ha detto un ufficiale dei pompieri citato dal quotidiano Eleftheros Typos. Negli ultimi dieci giorni, secondo lo European Forest Fire Information System, le fiamme hanno distrutto 56.655 ettari di vegetazione. La media per lo stesso periodo estivo, tra il 2008 e il 2020, era 1.700 ettari.
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