Green pass obbligatorio, il rischio paralisi non esiste: nove lavoratori su 10 col certificato

Green pass, il rischio paralisi non esiste: 9 lavoratori su 10 col certificato
Vaccinati nove lavoratori su dieci. L’ultimo report della Fondazione Gimbe parla di 3,8 milioni di lavoratori senza il Green pass di lungo raggio, quello rilasciato dopo la...

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Vaccinati nove lavoratori su dieci. L’ultimo report della Fondazione Gimbe parla di 3,8 milioni di lavoratori senza il Green pass di lungo raggio, quello rilasciato dopo la somministrazione del vaccino, ma solo togliendo gli esentati per patologie e i guariti dell’ultima ora l’asticella già scende sensibilmente. Risultato? L’obbligo diffuso di certificato verde, che da oggi coinvolge 23 milioni di lavoratori circa, dovrebbe prendere in contropiede tra i 2 e i 2,5 milioni di lavoratori soltanto. Questi ultimi dovranno eseguire tamponi ravvicinati nel tempo per non risultare assenti ingiustificati e riuscire così a salvare lo stipendio, almeno finché l’uso del documento sanitario non verrà depotenziato. 

I lavoratori No vax peraltro sono concentrati in alcuni settori, ragion per cui non si teme una possibile paralisi generale dell’economia. Non solo, all’interno degli stessi settori la distribuzione dei senza pass non è omogenea. Si pensi ai porti: se è vero che a Trieste la quota di lavoratori No vax è stimata attorno al 40 per cento (parliamo di circa 400 persone in tutto), in altri scali marittimi (da Civitavecchia a Brindisi a Palermo) i vaccinati sono la stragrande maggioranza. Ieri il presidente dell’Autorità di sistema portuale del mare di Sicilia Occidentale, Pasqualino Monti, ha spiegato che nei porti di Palermo, Termini Imerese, Trapani e Porto Empedocle non sono previsti rallentamenti delle attività dovute al Green pass.

In precedenza avevano gettato acqua sul fuoco pure le autorità che gestiscono gli scali del Lazio, della Campania e della Puglia. Nessun allarme nemmeno nella Grande distribuzione organizzata. Gruppi del calibro di Coop ed Esselunga hanno detto che non vedono all’orizzonte criticità legate alle forniture per eventuali blocchi nel trasporto merci. «Riteniamo che tra i nostri 55mila dipendenti ci sia un’ampia copertura del vaccino», ha aggiunto un portavoce di Coop. Per Trasportounito, l’associazione degli autotrasportatori, 80mila conducenti potrebbero però mancare all’appello da oggi: pesa l’elevato numero di autisti stranieri che si sono vaccinati con farmaci non riconosciuti in Italia. 

Da una ricognizione condotta sentendo alcune delle maggiori aziende dei trasporti, dell’energia e dei servizi, è emerso inoltre che in questi settori, nei grandi gruppi, la quota di personale senza Green pass sarebbe inferiore persino al 5 per cento. I 23 milioni di lavoratori chiamati da oggi a fare i conti ai tornelli con il documento sanitario appartengono in larga parte al settore privato (quasi 15 milioni), poi ci sono 4,9 milioni di autonomi e più di tre milioni di statali. Nel privato è possibile stimare che i dipendenti non vaccinati siano sotto al milione e mezzo. Nel pubblico sono passati in poche settimane da 300mila a circa 250mila e dunque rappresentano meno del 10 per cento del totale degli statali. Per quanto riguarda gli autonomi, infine, quelli senza il Green pass a lunga scadenza dovrebbero aggirarsi attorno al mezzo milione. 

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Il Mattino