«Fascista è chi mette la fiducia sul decreto banche e fascista è chi propone il restyling del reato di apologia di fascismo». Beppe Grillo reagisce...
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«Per le crisi nostalgiche sono già previste pene e sanzioni - scrive - Ancora, dal 1993, esiste anche la legge Mancino, che sanziona e condanna gesti, azioni e slogan legati all'ideologia nazifascista, e aventi per scopo l'incitazione alla violenza e alla discriminazione per motivi razziali, etnici, religiosi o nazionali.
«L’unico modo per colpire delle opinioni in Italia è coinvolgere il fascismo" prosegue il leader del M5S e attacca il segretario dem Matteo Renzi "che insinua non agendo apertamente, che inizia ad esserci bisogno di fare delle leggi sul come la si pensa».
E infine l'accusa di assolutismo: «Una vera legge antifascista dovrebbe colpire tutti gli assolutismi tramite la prevenzione: ma colpirebbe proprio loro, perché continuando a mentire sistematicamente ad un popolo stanno ponendo le fondamenta del fascismo o di qualunque altra reazione assolutista».
Giorgia Meloni di FdI ad esempio propone una legge contro il fondamentalismo religioso di matrice islamica in linea con la contemporaneità.
Problema, quello dell'individuazione oggi delle dittature dietro l'angolo di domani che si pone anche Grillo sul blog: «Non sappiamo cosa vorrà dire domani essere fascisti» e poi sferra l'accusa più forte: «sappiamo cosa vuol dire oggi: il governo metterà la fiducia sul decreto banche per dare altri 17 miliardi di euro pubblici e salvare il culo dei banchieri mentre 10 milioni di italiani sono a rischio povertà e 250.000 emigrano ogni anno - e arriva il finale caustico - Ma questo non è fascismo, è solidarietà». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino