Forniva documenti falsi a clandestini, si appoggiava a un'agenzia di viaggi all'Esquilino e a diversi locali tra Roma e Ostia che vendevano frutta e verdura solo sulla...
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Le indagini condotte dagli specialisti della Sezione Investigativa Finanziamento al Terrorismo del G.ico del Nucleo di Polizia Tributaria della Capitale, istituita a gennaio 2017 dal Comandante Generale della Guardia di Finanza, hanno permesso di appurare, tra l'altro, collegamenti sospetti con la terra d'origine. In particolare è stato accertato che, nell'aprile del 2016, Shalaby ha effettuato, in circa 24 ore, un viaggio da Roma con scalo ad Istanbul e tappa a Il Cairo, con rientro a Milano, acquistato lasciando come recapito un'utenza intestata ad un cittadino pakistano, il cui fratello è attualmente recluso - in Italia - per associazione con finalità di terrorismo.
Dalle indagini è emerso che il pakistano, già in carcere, era residente a Roma, raccoglieva fondi per finanziare le attività terroristiche e gestiva un'agenzia di viaggi in via di San Vito, al quartiere Esquilino.
Il Mattino