Coronavirus, guerra di nervi tra Usa e Cina e Pechino schiera…i Lego

Coronavirus, guerra di nervi tra Usa e Cina e Pechino schiera…i Lego
La guerra dei LEGO. Washington contro Pechino, oramai siamo alla surrealtà. Trump e Pompeo accusano la Cina di aver...

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La guerra dei LEGO.


Washington contro Pechino, oramai siamo alla surrealtà.

Trump e Pompeo accusano la Cina di aver infettato il mondo col coronavirus e Xi Jinping e i suoi, a modo loro, rispondono.

Come?

Con una plateale presa in giro, con i mattoncini più famosi del pianeta.

In un video pubblicato dall’agenzia Xinhua, la più importante e la più antica del Paese, rigorosamente controllata dal partito comunista cinese, il sipario si apre infatti su un palco a cartoni animati con due protagonisti Lego: un guerriero di terracotta con tanto di mascherina e la Statua della Libertà.



Il titolo?
“C’era una volta un virus”.

«Abbiamo scoperto un nuovo virus!», dice il guerriero sulla sinistra.

«E allora? È soltanto un’influenza, no?», risponde Lady Liberty che continua replicando tutta una serie di affermazioni (contraddittorie) firmate Trump.

La sedicente prudenza del dragone da una parte, la presunta incoscienza dell’aquila dall’altra.

I buoni e saggi contro i cattivi e stupidi.

È questo il messaggio che vuole passare, mentre la Statua della Libertà prima cita l’Italia come esempio da non seguire e poi si ritrova rossa di febbre e costretta con una flebo al braccio.

«Non ci avete avvertiti, ci avete mentito, noi abbiamo sempre ragione, anche quando cadiamo in contraddizione», ripete stupidamente e un po’ “a macchinetta” il simbolo di New York e degli Stati Uniti, in un teatrino a metà tra il divertente e il volutamente ridicolo.

Nel frattempo, arriva netta la presa di distanza dell’azienda danese che in un comunicato ufficiale chiarisce di non avere nulla a che vedere con la realizzazione del video.

Trump invece, dal canto suo, non si lascia sfuggire l’occasione per rilanciare ancora:

«Pechino farà qualsiasi cosa pur di non farmi rieleggere a novembre».

Persino schierare… i Lego.

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Il Mattino