Manipola alcuni 'pezzì di Hiv mentre prepara la tesi di laurea nel laboratorio di un'università straniera, e pochi mesi dopo scopre di aver contratto il...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Aids, non è più tabù il trapianto di organi su pazienti con Hiv
Un episodio, ha raccontato lei stessa, che le ha distrutto la vita. Ora la donna, assistita dall'avvocato Antonio Serpetti, del foro di Milano, si è sostanzialmente costruita una vita «parallela», nascondendo la sua condizione alla maggior parte delle persone con cui entra in contatto. Stando alla sequenza genetica della perizia di parte, il virus che l'ha colpita non circola tra la popolazione, ma corrisponde a quelli costruiti in laboratorio. Quindi il contagio potrebbe essere avvenuto proprio durante l'attività di ricerca. La vicenda giudiziaria è nelle fasi preliminari, anche se i giudici hanno già fissato la prima udienza; per l'avvocato Serpetti l'Hiv da laboratorio «è curabile ma con più difficoltà, perché i farmaci disponibili sono stati sviluppati sui virus circolanti». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino