Si nasconde nel cervello il segreto del multitasking: saper svolgere più attività contemporaneamente dipende dal gene chiamato COMT. La scoperta, pubblicata sulla...
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Finora si sapeva che il gene agisce come un regolatore di uno dei principali circuiti (il sistema dopaminergico) che regolano funzioni fondamentali, come emozioni, attenzione e apprendimento, ma ora si è scoperto che gioca un ruolo altrettanto importante nel regolare il sistema endocannabinoide, da cui dipendono memoria a lungo termine e multitasking. «I meccanismi e le basi biologiche che modulano questi processi non erano stati ancora chiariti», osserva Papaleo. «Questa scoperta - aggiunge - ci permetterà di distinguere su base genetica individui con diverse abilità cognitive in modo da poterli trattare in maniera più adeguata e personalizzata in caso di patologie legate a questi aspetti». Sulla base di questi risultati, rilevano i ricercatori, si potranno mettere a punto nuove terapie per malattie legate ad alterazioni del multitasking e della capacità di immagazzinare informazioni a lungo termine, come schizofrenia o disturbi post-traumatici da stress. Conoscere le persone portatrici dell'alterazione di questo gene, infine, rende possibile interventi di medicina 'su misura, ad esempio per individuare persone soggette a effetti avversi di farmaci. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino