Ilva, l'altoforno 2 non verrà spento: accolto il ricorso dello stabilimento siderurgico ArcelorMittal. La mossa legale dell'Ilva in amministrazione...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Arcelor Mittal, prorogata cassa integrazione per altre 13 settimane
Mittal, l'immunità legata al rispetto del piano ambientale
Lo spegnimento ordinato dalla procura era programmato per il 10 ottobre (il 7 ottobre avrebbero dovuto terminare le fasi preliminari e poi sarebbero servite ulteriori 36 ore per il colaggio della ghisa che si deposita sul fondo dell'impianto). Il Tribunale ha condizionato l'utilizzo dell'impianto «all'adempimento delle prescrizioni entro un tempo non superiore a quello originariamente concesso», ovvero tre mesi. In questo arco temporale dovranno essere eseguiti i lavori richiesti già quattro anni fa, nel giugno del 2015, dopo il sequestro disposto a seguito dell'incidente che costò la vita al 35enne operaio Alessandro Morricella, investito da una fiammata mista a ghisa incandescente mentre misurava la temperatura di colata dell'altoforno 2.
Oltre al ricorso al riesame, i legali dell'Ilva in As nei giorni scorsi avevano presentato anche una istanza di facoltà d'uso allo stesso giudice Maccagnano, dinanzi al quale il prossimo 1 ottobre inizierà il processo sull'incidente che nel giugno del 2015 per la morte di Morricella. Sono 7 gli imputati: Massimo Rosini, ex direttore generale di Ilva, l'allora direttore dello stabilimento tarantino Ruggiero Cola, il direttore dell'area ghisa Vito Vitale, il capo area Salvatore Rizzo, il capo turno Saverio Campidoglio, il tecnico del campo di colata Domenico Catucci, il collega che si trovava più vicino a Morricella al momento dell'incidente, e la stessa Ilva in amministrazione straordinaria, quale responsabile amministrativa del reato di omicidio colposo.
A supporto dell'appello cautelare inoltrato ai giudici del Riesame, i legali dell'Ilva in As avevano consegnato le relazioni della ditta Paul Wurth e di altra azienda specializzata proponendo soluzioni che sarebbero in grado di mettere in sicurezza l'impianto con l'automatizzazione completa del sistema e l'adozione di dispositivi individuali di sicurezza applicabili nell'immediato.
Leggi l'articolo completo su
Il Mattino