«Non far vedere il cadavere a nessuno». È la scritta a mano che compare sul fascicolo dell'obitorio di Milano dove si trova il corpo di Imane Fadil, una...
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La frase apposta da uno degli addetti del Comune riporta l'ordine della Procura di non fare avvicinare nessuno, nemmeno amici e parenti, al cadavere della modella di 34 anni di origini marocchine da oltre due settimane 'blindatò in attesa dell'autopsia.
«Imane Fadil aveva paura di essere uccisa»: giallo sui metalli nel sangue
Ambra Battilana, la modella testimone insieme a Imane: «Non ho paura»
L'ultimo domicilio di Imane Fadil è una cascina alle porte di Milano, accanto all'abbazia di Chiaravalle. È semi abbandonata e davanti c'è un orticello. I fasti di Arcore sono solo un ricordo. Qui la modella marocchina era ospite di un amico e il 29 gennaio si è sentita male: forti dolori all'addome, vomito, un quadro clinico complicato. I medici dell'Humanitas pensano sia lupus, oppure un tumore. In realtà è veleno, dicono le analisi in possesso della procura di Milano che indaga per omicidio volontario.
L'autopsia si dovrebbe tenere nei prossimi giorni, anche se una data certa non è ancora stata indicata.
Il Mattino