«O Croce di Cristo, insegnaci che l'alba del sole è più forte dell'oscurità della notte, e che l'amore eterno di Dio vince sempre». I...
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Profonde, da parte della Pelletier - la prima donna a scrivere le meditazioni della Via Crucis nel pontificato di Francesco, la quarta in assoluto -, le riflessioni teologiche, ma sotto le croce, scrive, «si tratta del nostro mondo, con tutte le sue cadute e i suoi dolori, i suoi appelli e le sue rivolte, tutto ciò che grida verso Dio, oggi, dalle terre di miseria o di guerra, nelle famiglie lacerate, nelle prigioni, sulle imbarcazioni sovraccariche di migranti». Le stazioni descrivono momenti della Passione dove si ravvede la cattiveria del mondo, il male che «lascia senza voce», gli uomini, le donne e i bambini violentati, umiliati, torturati, assassinati. Nel disorientamento di queste realtà c'è il desiderio di Cristo per la salvezza di tutti, c'è Dio che scende «nel profondo della nostra notte» umiliandosi per offrirci la sua misericordia. Ma c'è anche l'invocazione dei monaci uccisi a Tibhirine, in Algeria nel 1996, che consapevoli della crudeltà umana pregavano «Disarmali!» e «Disarmaci!».
Gesù muore sulla Croce e lascia paura e sconcerto, ma «era necessario» che «Cristo portasse l'infinita tenerezza di Dio nel cuore del peccato del mondo», perché «'bisognavà che entrasse in questa obbedienza e in questa impotenza, per raggiungerci nell'impotenza in cui ci ha posti la nostra disobbedienza». E si vede come in questi testi risuoni ancora quella «tenerezza di Dio» tanta cara a papa Bergoglio. A portare la croce, nel solenne scenario del Colosseo, oltre al cardinale vicario Agostino Vallini, a una famiglia romana e ad alcuni disabili dell'Unitalsi, anche laici e religiosi di vari Paesi che papa Francesco visiterà nel prossimo futuro, dall'India, dall'Africa, dall'Egitto, dal Portogallo, dalla Colombia. Due portatori di croce vengono anche dalla Cina. Imponenti le misure di sicurezza: il Colosseo è stato un 'sorvegliato specialè per ore. In particolare, sono state allestite due aree di sicurezza, la zona è stata interdetta al traffico e la fermata della metro chiusa alle 13. Il piano di sicurezza ha previsto attorno all'Anfiteatro Flavio due aree concentriche chiuse ad ogni tipo di mezzo, con varchi d'accesso e controlli attraverso metal detector. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino