Brindisi. Auto incendiata al sindaco, disoccupato confessa: «Mi aveva promesso un lavoro»

Brindisi. Auto incendiata al sindaco, disoccupato confessa: «Mi aveva promesso un lavoro»
BRINDISI - Disoccupato, padre di tre figli di cui uno malato, sottoposto a cure psichiatriche. È questo l’identikit dell’uomo che nella notte fra il 3 e il 4 novembre ha...

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BRINDISI - Disoccupato, padre di tre figli di cui uno malato, sottoposto a cure psichiatriche. È questo l’identikit dell’uomo che nella notte fra il 3 e il 4 novembre ha dato fuoco all’auto del sindaco di Brindisi Mimmo Consales, indagato dagli uomini della Digos di Brindisi. Si tratta di un 39enne che nel corso dell’interrogatorio ha affermato: “Mi aveva promesso che mi avrebbe trovato un posto di lavoro, e non l’ha mai fatto anche se io mi sono impegnato per lui durante la campagna elettorale e gli ho fatto affittare un garage per il suo comitato a Sant’Elia”, confessione nel corso della quale il 39enne è scoppiato in lacrime.








Il 39enne in cura da uno psicologo, padre di tre figli di cui uno malato, è stato stanato dalla Digos di Brindisi grazie ai filmati acquisiti dagli investigatori nella zona, ha ammesso di essere stato lui a dare fuoco alla Ford Kuga bianca parcheggiata in viale Belgio, nei pressi dell’abitazione del primo cittadino. Il movente? Rabbia e delusione per la promessa non mantenuta, ma anche perché Consales gli aveva “perso” la cartella clinica di uno dei figlioletti, un ragazzino minore di dieci anni affetto da disturbi della personalità gravi e certificati dall’Inps, “gliel’avevo data perché mi diceva che poteva essere utile a trovarmi un posto di lavoro, ma non me l’ha mai restituita”. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino