Inchiesta sul petrolio, i pm di Potenza chiedono i rinvii a giudizio

Inchiesta sul petrolio, i pm di Potenza chiedono i rinvii a giudizio
I pm di Potenza, Francesco Basentini e Laura Triassi, nel corso dell'udienza preliminare che si è svolta oggi, nel palazzo di giustizia del capoluogo lucano, hanno...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
I pm di Potenza, Francesco Basentini e Laura Triassi, nel corso dell'udienza preliminare che si è svolta oggi, nel palazzo di giustizia del capoluogo lucano, hanno chiesto il rinvio a giudizio per le 58 persone e le dieci società coinvolte nell'inchiesta sulle estrazioni petrolifere in Basilicata. La prossima udienza si svolgerà il 28 febbraio.


Dopo aver ascoltato un testimone, previsto dal calendario indicato dal gip nelle precedenti udienze, Triassi ha riassunto la parte dell'inchiesta che riguarda il trattamento dei rifiuti nel Centro Olio di Viggiano (Cova) dell'Eni, mentre Basentini ha esposto il filone sui lavori di realizzazione del Centro olio della Total a Corleto Perticara (Potenza): i due magistrati hanno quindi ricordato che i due filoni sono stati riuniti in quanto esistevano «obiettivi e interessi comuni». Il 31 marzo 2016 l'inchiesta portò infatti a sei ordinanze di custodia cautelare ai domiciliari, a una sessantina di indagati, e alle dimissioni dell'ex ministro per lo Sviluppo Economico, Federica Guidi (non indagata) per le telefonate con l'ex compagno, Gianluca Gemelli.

Fu anche disposto dal gip il sequestro preventivo di alcune vasche del Cova, e di un pozzo di reiniezione, poi dissequestrati dopo i lavori di modifica richiesti dalla Procura. Un terzo filone, quello relativo al progetto di stoccaggio del greggio lucano in Sicilia, è stato poi trasferito per competenza a Roma (nei mesi scorsi è stata quindi disposta l'archiviazione per gli indagati in questo ambito). Leggi l'articolo completo su
Il Mattino