L'influenza prosegue la sua corsa e nella settimana prima delle vacanze natalizie ha colpito 247.000 persone, per un totale di 1.360.000 casi nella stagione in corso. Intanto...
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Nella settimana dal 16 al 22 dicembre 2019, si legge sul bollettino di sorveglianza epidemiologica Influnet, a cura dell'Istituto Superiore di Sanità (Iss), in Italia l'incidenza totale è stata pari a 4 casi per mille assistiti. A esserne colpiti maggiormente i bambini sotto i cinque anni, nei quali si osserva un'incidenza fino a 3 volte maggiore. I casi scendono invece a 2 per mille assistiti tra gli over 65, i più protetti dal vaccino antinfluenzale. L'andamento della curva epidemica è «sovrapponibile a quello della scorsa stagione», si legge su Influnet.
Le Regioni più colpite sono Valle d'Aosta, Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Marche e Abruzzo. La crescita dei contagi, unita ai ponti delle festività natalizie, è prevedibile porti a un aumento degli accessi nei pronto soccorso. «Un surplus di lavoro - osserva Silvestro Scotti, segretario della Federazione dei medici di medicina generale (Fimmg) - che speriamo le strutture abbiano provveduto a prevenire con una adeguata organizzazione».
Febbre dai 38 gradi in su, dolori muscolari, spossatezza, mal di testa e raffreddore o tosse sono i sintomi più frequenti dell' influenza e in genere passano con qualche giorno di riposo. Il virus, però, può facilitare l'ingresso nell'organismo ad altri batteri. Secondo il rapporto di sorveglianza integrata FluNews Italia, sempre a cura dell'Iss, sei persone sono state ricoverate in terapia intensiva a causa di infezioni respiratorie acute collegate all' influenza e, di queste, due sono decedute. Dei sei casi gravi, cinque avevano condizioni di rischio preesistenti, come diabete, obesità, malattie cardiovascolari o respiratorie. I malati cronici, con gli anziani, sono infatti le persone più a rischio complicanze e, per questo, sono i principali destinatari della campagna che permette di esser vaccinati gratuitamente dal proprio medico di famiglia. A farlo nel 2018 sono stati poco più del 53% degli over 65, a fronte del 72% della Gran Bretagna.
«Sul trend delle vaccinazioni di quest'anno - spiega Cricelli - attendiamo che le Asl rendano noti i numeri dei vaccini erogati e di quelli restituiti.
Il Mattino