Irlanda, quarantena per chi arriva dall'Italia. Gozi: «Decisione discriminatoria»

Irlanda, quarantena obbligatoria per le persone in arrivo. Gozi: «Decisione discriminatoria»
Il governo irlandese ha deciso di imporre una quarantena quarantena alberghiera obbligatoria per le persone in arrivo da sedici paesi, tra cui Francia e Italia. «Questa...

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Il governo irlandese ha deciso di imporre una quarantena quarantena alberghiera obbligatoria per le persone in arrivo da sedici paesi, tra cui Francia e Italia. «Questa decisione, presa per combattere la diffusione del virus, è chiaramente discriminatoria». Lo scrive Sandro Gozi, deputato europeo di Renew Europe, in una lettera indirizzata al ministro degli Affari Esteri irlandese, Simon Coveney. «Uno dei valori fondamentali dell'Unione europea - continua Gozi - è la libera circolazione delle persone. Molti cittadini dell'Ue si sono trasferiti in Irlanda lasciando il loro paese di origine. Sebbene i viaggi siano limitati in tutta Europa, dobbiamo essere in grado di garantirli per motivi di lavoro o emergenze personali».

«Questa decisione, che arriva in un momento in cui tutti gli europei stanno soffrendo per le conseguenze finanziarie della crisi, sembra sproporzionata. L'accesso all' Irlanda non dovrebbe essere condizionato dai propri mezzi finanziari», si legge ancora nella lettera di cui sono co-firmatari gli eurodeputati di Renew Europe Sylvie Brunet, Laurence Farreng, Christophe Grudler, Bernard Guetta e Irene Tolleret.

«Il costo elevato di una quarantena alberghiera - continua - può chiaramente essere un ostacolo per molti cittadini e aggravare le disuguaglianze. Di conseguenza, ci auguriamo che venga riconsiderata questa decisione e si trovino alternative alla quarantena dell'hotel. Ad esempio, le persone con residenza permanente in Irlanda potrebbero effettuare la quarantena nella loro casa». «Si potrebbero anche prendere in considerazione - continua Gozi - misure alternative come test rafforzati prima dell'arrivo sul suolo irlandese. In questo periodo di crisi abbiamo imparato che possiamo avere successo soltanto agendo in maniera coordinata». «Per questo - conclude la lettera - speriamo che il nostro appello vi faccia riconsiderare la vostra posizione al fine di evitare difficoltà personali dovute a questo sistema di quarantena imposto».  

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Il Mattino