«L'Isis ha distrutto la facciata del teatro romano e il Tetrapilo nella città di Tadmur», l'antica città siriana di Palmira, nota per il...
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I miliziani dell'Isis hanno nuovamente occupato lo scorso dicembre la città che si trova nella provincia di Homs, nella Siria centrale, dopo che a marzo le forze di Damasco avevano ripreso il controllo della zona. A Palmira, come altrove, l'Is si è reso responsabile di un'infinità di atrocità, anche della decapitazione dell'archeologo siriano Khaled Asaad, custode del sito della città.
L'American Schools of Oriental Research sulla sua pagina Facebook afferma di aver ottenuto immagini satellitari che rivelano «nuovi danni» al sito Unesco. Le immagini mostrano «significativi danni al Tetrapilo e al teatro romano, presumibilmente risultato di distruzioni deliberate da parte dell'Is», ma l'American School of Oriental Research sottolinea comunque di non essere attualmente in grado di verificare la reale origine dei danni che risalirebbero al periodo «tra il 26 dicembre 2016 e il 10 gennaio 2017». Il Tetrapilo, che era stato parzialmente ricostruito negli anni Sessanta per i danni provocati dal tempo e che contava in totale 16 colonne, sembra ora «essere stato deliberatamente distrutto con l'uso di esplosivi. Due colonne restano in piedi - si legge - ma la maggior parte della struttura è stata gravemente danneggiata». Il teatro romano ha riportato «danni» che interessano «il proscenio, soprattutto nell'area del Porticato».
L'American Schools of Oriental Research sulla sua pagina Facebook afferma di aver ottenuto immagini satellitari che rivelano «nuovi danni» al sito Unesco. Le immagini mostrano «significativi danni al Tetrapilo e al teatro romano, presumibilmente risultato di distruzioni deliberate da parte dell'Is», ma l'American School of Oriental Research sottolinea comunque di non essere attualmente in grado di verificare la reale origine dei danni che risalirebbero al periodo «tra il 26 dicembre 2016 e il 10 gennaio 2017». Il Tetrapilo, che era stato parzialmente ricostruito negli anni Sessanta per i danni provocati dal tempo e che contava in totale 16 colonne, sembra ora «essere stato deliberatamente distrutto con l'uso di esplosivi. Due colonne restano in piedi - si legge - ma la maggior parte della struttura è stata gravemente danneggiata». Il teatro romano ha riportato «danni» che interessano «il proscenio, soprattutto nell'area del Porticato». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino