Tobruk ha lanciato un nuovo allarme terrorismo rivolto all'Italia: un ministro del governo libico, quello riconosciuto a livello internazionale, ha avvertito che sui barconi...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
«È solo propaganda», è il commento che arriva dall'intelligence e dall'Antiterrorismo italiano che accolgono queste affermazioni con scetticismo. Mentre il leader della Lega Matteo Salvini chiede al premier Renzi e al ministro Alfano: «fermate gli sbarchi subito se non volete essere corresponsabili e complici di eventuali attentati in Italia». «L'Italia sperimenterà l'arrivo non solo di poveri emigranti dall'Africa ma anche di barconi che trasportano Daesh (Isis)», ha detto all'ANSA il ministro dell'Informazione libico, Omar al Gawari.
Le infiltrazioni verso «Malta e l'Italia», avverranno «attraverso i porti dominati da Fajr Libya», la coalizione di milizie filo-islamiche al potere a Tripoli e nella parte ovest della Libia, quella più vicina alla Sicilia. «L'esercito e i responsabili libici hanno informazioni in proposito», ha sostenuto Gawari evocando un allarme più dettagliato di uno lanciato in marzo da un altro esponente di Tobruk, il presidente del parlamento Aqila Saleh.
Le sue parole però sono state accolte con «scetticismo» dall'intelligence e dall'Antiterrorismo italiani che notano come finora non ci sia stato alcun riscontro di simili previsioni. Del resto, è la considerazione di 007 ed investigatori, se militanti dell'Isis volessero arrivare in Italia non lo farebbero certo usando barconi sottoposti ai controlli delle autorità italiane dopo il salvataggio. Il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, ieri ha spiegato che, sebbene nessuno possa «escluderlo», «non c'è una prova» che ci siano terroristi infiltrati fra i migranti.
Le parole del ministro libico suonano dunque più come una sollecitazione all'Italia a rompere con la sostanziale equidistanza che la comunità internazionale sta osservando rispetto a Tobruk e a Tripoli per agevolare la mediazione dell'Onu volta alla formazione di un governo di unità nazionale referente unico nella lotta all'Isis e all'emigrazione clandestina.
Leggi l'articolo completo su
Il Mattino