Ismaele, sgozzato a 17 anni: ergastolo ai due albanesi. «Aggravante della crudeltà»

Ismaele, sgozzato a 17 anni: ergastolo ai due albanesi. «Aggravante della crudeltà»
Ergastolo per entrambi. Stavolta la sentenza d'appello non è stata, al contrario di altri episodi, una riduzione della pena ma un inasprimento: Igli Meta e Marjo Mema,...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Ergastolo per entrambi. Stavolta la sentenza d'appello non è stata, al contrario di altri episodi, una riduzione della pena ma un inasprimento: Igli Meta e Marjo Mema, i due giovani di origine albanese che erano stati condannati all'ergastolo (il primo) e a 28 anni e 4 mesi (il secondo) per l'omicidio di Ismaele Lulli, in secondo grado si sono visti assegnare entrambi l'ergastolo.




Ismaele, nel luglio 2015, fu sgozzato a morte a Sant'Angelo in Vado, nel pesarese, per motivi di gelosia riguardanti una relazione con la fidanzata di Igli Meta: Ismaele aveva solo 17 anni. I giudici hanno riconosciuto ai due giovani killer l'aggravante della crudeltà e sevizie. La Corte depositerà la motivazione della sentenza entro 90 giorni, ma è sicuro il ricorso in Cassazione delle difese.



Il 19 luglio 2015 Igli, insieme a Marjo, diede appuntamento ad Ismaele dopo aver scoperto che quest'ultimo aveva avuto un flirt con la sua fidanzata: lo attirò con l'inganno, facendogli scrivere un messaggio dalla ragazza. Ma all'incontro si presentarono i due giovani, che legarono il ragazzino ad una croce, lo accoltellarono più volte e lo sgozzarono vicino ad una chiesa abbandonata, in contrada San Martino.

In primo grado la Corte d'assise di Pesaro aveva riconosciuto a Meta il ruolo di autore materiale, mentre Mema era stato coinvolto per un concorso 'morale'. I giudici d'appello, invece, pur escludendo che fosse stato un omicidio premeditato, hanno ritenuto che vi fosse un concorso pieno nell'omicidio aggravato dalla crudeltà e sevizie che precedettero l'esecuzione. 
Leggi l'articolo completo su
Il Mattino