Istat, l'economia italiana rallenta: pil terzo trimestre confermato +0,2%

Istat, l'economia italiana rallenta: pil terzo trimestre confermato +0,2%
L'economia italiana rallenta la corsa nel 3° trimestre del 2015, a causa delle tensioni geopolitiche ma anche dell'indebolimento del Dragone, eventi che hanno ridotto gli...

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L'economia italiana rallenta la corsa nel 3° trimestre del 2015, a causa delle tensioni geopolitiche ma anche dell'indebolimento del Dragone, eventi che hanno ridotto gli investimenti.


L'Istat ha pubblicato oggi i risultati definitivi del Prodotto interno lordo (pil), indicando un aumento dello 0,2% rispetto al trimestre precedente, quando si registrò un +0,3%, e un +0,8% nei confronti del terzo trimestre del 2014. La stima preliminare diffusa il 13 novembre 2015 scorso aveva rilevato la stessa variazione congiunturale e una crescita tendenziale dello 0,9%.


La variazione acquisita per il 2015 è pari a +0,6%, dato peggiore delle attese se paragonato all'obiettivo dello 0,9% indicato dal governo. Rispetto al trimestre precedente, per i principali aggregati della domanda interna sono stati registrati andamenti divergenti: i consumi finali nazionali sono cresciuti dello 0,4%, mentre gli investimenti fissi lordi hanno segnato una flessione dello 0,4%. Riguardo alle componenti estere, le importazioni sono aumentate dello 0,5% e le esportazioni sono diminuite dello 0,8%. La domanda nazionale al netto delle scorte ha contribuito per +0,2 punti percentuali alla crescita del PIL (+0,2 i consumi delle famiglie e delle Istituzioni Sociali Private (ISP), +0,1 la spesa della Pubblica Amministrazione (PA) e -0,1 gli investimenti fissi lordi). La variazione delle scorte ha contribuito positivamente 0,3 punti percentuali, mentre l'apporto della domanda estera netta è stato negativo per 0,4 punti percentuali. Si rilevano andamenti congiunturali positivi per il valore aggiunto di tutti i principali comparti, con incrementi di 2,3% nell'agricoltura, 0,3% nell'industria e 0,1% nei servizi. Si registrano variazioni positive del valore aggiunto anche in termini tendenziali: 3,7% nell'agricoltura, 0,9% nell'industria e 0,5% nei servizi. Circa un'ora fa l'Istat ha pubblicato anche i dati sul mercato del lavoro, che evidenziano un miglioramento ma anche a causa dell'aumento degli sfiduciati.


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Il Mattino