Paolo Gentiloni incontra Angelino Alfano e Luigi Zanda. E Matteo Renzi cambia tattica. Nelle ore in cui si fanno sempre più forti i sospetti che il Pd cerchi...
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Parole molto diverse da quelle pronunciate fino al giorno prima da Matteo Orfini. «La legge va approvata, il governo metta la fiducia», aveva intimato il presidente dem. Ora Richetti cambia spartito e il nuovo leit motive, utile ad allontanare i sospetti dei centristi, suona più o meno così: non è il Pd a decidere sulla fiducia, ma Gentiloni. E sarà il caso che il premier la metta solo «se in Senato ci sono numeri certi». L'obiettivo dichiarato: evitare che passi l'idea che esista una contrapposizione tra largo del Nazareno e palazzo Chigi e che il Pd utilizzi la legge sulla cittadinanza come una trappola con cui far precipitare il governo verso la crisi.
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Il Mattino