La guardia di finanza ha scoperto una maxi frode all'Iva da oltre cento milioni e sta dando esecuzione ad un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 13 soggetti....
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L'indagine coordinata dalla procura di Pavia ha portato alla luce un'organizzazione che, attraverso una serie di frodi carosello, in poco più di due anni è riuscita a sottrarre cento milioni di Iva, riciclando sia in Italia sia all'estero i proventi accumulati in maniera illecita. Complessivamente sono state eseguite 22 perquisizioni, anche con l'ausilio di unità cinofile e aeree.
A capo della banda con l'operazione “Fuel Discount” c'era un quarantacinquenne di Roma, che gli altri chiamavano “Semidio o Gesù”.
«Tanto c'è zia Iva»...: così uno degli intercettati spiegava di non essere preoccupato dai 15mila euro che costava al giorno l'affitto di uno yacht per le vacanze. I soldi 'guadagnati' dal gruppo servivano a pagare provvigioni e stipendi in nero, ma anche auto lussuose come Lamborghini, Porsche e Ferrari e anche un orologio Patek Philippe da centomila euro. L'indagine, coordinata dal procuratore aggiunto di Pavia Maria Venditti e dal sostituto Alberto Palermo, è iniziata quando la Gdf di Pavia si è insospettita per l'aumento considerevole dell'arrivo a un deposito di Vigevano di cisterne provenienti da Slovenia e Croazia. Grazie alla collaborazione della Polizia stradale e dell'ufficio delle dogane, le fiamme gialle hanno scoperto frodi a carosello. In pratica, il carburante veniva acquistato nella Repubblica Ceca, a Cipro, in Croazia, Romania e Slovenia attraverso società cartiere e poi con un giro di fatture false del valore stimato di 400 milioni di euro, rivendevano il carburante o lo utilizzavano in una serie di distributori stradali che gestivano fra Piemonte, Veneto e Lombardia.
Il Mattino