Teenager alla poltrona da governatore. Si vota a novembre, in Kansas, per la guida dello Stato. Alla fine di gennaio, il 61enne repubblicano Sam Brownback si è dimesso da...
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«Posso essere troppo giovane per votare, ma non per vedere i problemi del Kansas che il governo dovrebbe risolvere e non sistema», scrive sul sito Jack Bergeson Governo 2018, tra rosso, blu e stelle.
Stessa età e stesse ambizioni per Ethan Randleas, che pone la libertà al centro della propria campagna: «Non dobbiamo mai smettere di combattere per la libertà! Votate Randleas per tenere lontani da Topeka e dal potere coloro che odiano la libertà e vorrebbero gestire la vostra vita», ha detto lanciando l'hashtag #Abetterkansas, un Kansas migliore. I social network sono lo strumento che i baby candidati utilizzano con disinvoltura. Il 16enne Joseph Tutera si presenta come rappresentante di «una nuova generazione» (#anewgeneration) e punta alla carica di governatore «per una ragione molto semplice: un politico è una persona che porta un contributo reale e costruttivo per far progredire l'economica di uno stato. Io voglio essere quella persona».
Il 17enne Aaron Coleman, che dal proprio sito propone una citazione tradizionalmente ed erroneamente attribuita a Voltaire - la nota “Non sono d'accordo con la tua opinione ma darei la vita per permetterti di esprimerla” - tiene a chiarire che non è un complottista: repubblicani e democratici, però, fanno affari con la war machine. Ecco perché la priorità è «smantellare l'apparato militare. Spendiamo il 56% del nostro budget per le forze armate. Troppo». Il club dei baby candidati è completato da Dominic Scavuzzo, che si presenta con i 180 caratteri di Twitter: «Il processo politico può essere di difficile comprensione per i giovani, soprattutto in Kansas. È il momento di renderlo più semplice per consentire ai giovani di far sentire la propria voce». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino