Gb, leader neonazista si pente e lascia il partito:

Foto: Twitter
Uno dei leader del National party britannico (Bnp) ha clamorosamente lasciato il partito, d'ispirazione neonazista. Kevin Wilshaw, in un'intervista alla rete...

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Uno dei leader del National party britannico (Bnp) ha clamorosamente lasciato il partito, d'ispirazione neonazista. Kevin Wilshaw, in un'intervista alla rete televisiva Channel 4, ha rivelato di sentirsi in colpa per il suo passato e ha fatto coming out: «Sono gay. Ho iniziato a capire di aver sbagliato solo quando gli altri componenti del gruppo hanno iniziato a prendermi di mira perché sospettavano che fossi omosessuale».


«Ho visto persone vittime di abusi, contro le quali c'erano urla e sputi in strada, ma solo quando queste cose sono dirette contro di te, capisci che è sbagliato», ha detto Wilshaw, entrato nel National Front britannico a 18 anni, dopo un'infanzia solitaria. «Non avevo molti amici a scuola e volevo essere membro di un gruppo che avesse uno scopo, far parte di qualcosa che dava un senso di appartenenza». Nella sua richiesta di adesione al National Front, Wilshaw aveva sottolineato il suo odio per gli ebrei. «Con questa parola si indica una massa senza volto, non degli individui. Sono queste generalizzazioni che portarono al deliberato assassinio di sei milioni di persone». Da qui l'altra rivelazione che Kevin aveva tenuto nascosto a tutti, le sue origini ebraiche da parte di madre. 

Wilshaw ha per una quarantina d'anni nel National Front e poi nel Bnp. È stato arrestato due volte: la prima negli anni Novanta per atti vandalici contro una moschea, la seconda a marzo per messaggi d'odio su Internet. Fino all'inizio di quest'anno è intervenuto spesso nei comizi dell'organizzazione. Ad aiutarlo ad uscire dal Bnp è stato un altro ex attivista del National Front, Matthew Collins, che ora lavora per il gruppo antirazzista «Hope not Hate». «Mi sento terribilmente colpevole», ha confessato Wilshaw, che ora vuole impegnarsi in prima linea contro i gruppi neonazisti. «Voglio fare dei danni, non alla gente comune ma a quelli che propagandano questa immondizia», ha promesso il neonazista redento.
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Il Mattino