NEW YORK Sono passati 18 giorni dalla scomparsa del giornalista saudita Jamal Khashoggi, residente degli Usa e opinionista del Washington Post. Entrato il 2 ottobre nel consolato...
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Il governo turco intanto fa capire di essere vicino a concludere le proprie indagini sulla sua scomparsa. La teoria è che l'uomo sia stato torturato e ucciso nel consolato, poi i suoi resti sarebbero stati sepolti in luoghi remoti. Ieri la polizia turca ha continuato le ricerche in un bosco a 15 chilometri dal consolato, e in una fattoria a circa 90 chilometri di distanza. Ha anche sentito le testimonianze di 15 dipendenti del consolato, tutti di nazionalità turca. Pare tuttavia che i 15, incluso l'autista del console, avessero ricevuto un giorno di vacanza proprio il 2 ottobre, e quindi non possano confermare nulla di quanto sarebbe stato registrato in un nastro audio che avrebbe immortalato gli ultimi raccapriccianti momenti della vita di Khashoggi. Tuttavia gli inquirenti hanno rivelato un fatto inedito: almeno due dei membri della squadra della morte arrivata da Riad per occuparsi di Khashoggi, non erano atterrati a Istanbul il 2 ottobre, ma il giorno prima, e quindi è possibile che il personale del consolato abbia sentito o intuito qualcosa. Quanto alla registrazione audio, sta prendendo forma un piccolo giallo, che coinvolge gli americani. Il ministro degli Esteri turco ieri ha confermato di «avere prove e informazioni» sulla morte di Khashoggi, e ha promesso di condividerle «con tutto il mondo», ma ha negato di «aver consegnato» al segretario di Stato americano Mike Pompeo una copia dell'audio. Anche il presidente Usa ieri ha twittato che il suo ministro non aveva ricevuto simili prove, né letto o ascoltato l'audio. Fonti autorevoli del governo turco invece avevano detto al telegiornale della Abc che Pompeo aveva sia ascoltato l'audio, che letto una traduzione del sonoro.
LA STRATEGIA USA
Se infatti Trump ha ammesso di essere anche lui convinto che Khashoggi sia morto, sta comunque prendendo tempo prima di condannare l'alleato saudita, e sembra disposto a credere che l'omicidio sia stato condotto da schegge impazzite dei servizi di intelligence.
Il Mattino