Kidneys, come proteggere i reni: «Meno sale è meglio!» | Le ricette

Kidneys, come proteggere i reni: «Meno sale è meglio!» | Le ricette
Sono due, uno rosso e l’altro verde, il primo compie sempre scelte giuste, il secondo quelle sbagliate. Hanno una forma inequivocabile, quella di due piccoli reni. Sono i...

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Sono due, uno rosso e l’altro verde, il primo compie sempre scelte giuste, il secondo quelle sbagliate. Hanno una forma inequivocabile, quella di due piccoli reni. Sono i Kidneys (reni in inglese), i protagonisti della nuova campagna di comunicazione targata Andid (Associazione Nazionale Dietisti, presieduta da Giuseppe Vanacore) e Aned (Associazione Nazionale Emodializzati Dialisi e Trapianto, presieduta da Ersilia Troiano) lanciata in occasione dei Giochi nazionali per trapiantati e dializzati svoltisi a Brà. L’obiettivo è chiaro: aumentare la consapevolezza rispetto al consumo del sale, per coloro che affrontano la malattia renale.


Ma perché la quantità di sodio che si assume è così importante per le persone che affrontano la malattia renale? Quando mangiamo, il rene sano elimina il sodio in eccesso mentre nella persona con insufficienza renale cronica il rene malato non è in grado di garantire il corretto equilibrio. La ritenzione di sodio porta all’aumento della pressione arteriosa che è un fattore di peggioramento della malattia renale.

«Meno sale è meglio!» è il claim della campagna di comunicazione web e le kidneys card intendono raccontare quali sono le possibili “strategie di gioco” per ridurre il consumo di sale e fare scacco alla malattia renale, attraverso utili e pratici consigli e buone pratiche di consumo. Le card sono scaricabili gratuitamente on line dal sito Aned e dal sito Andid.


Il problema della riduzione di sale è naturalmente collegato al timore di perdere il gusto delle pietanze. Ma l’uso di spezie e di erbe aromatiche ci viene in soccorso, garantendo gusto e sapore anche in assenza di sale. Quanto ne dovremmo consumare, lo dice chiaramente l’Oms (Organizzazione Mondiale della Sanità) che indica, anche per la popolazione sana, il tetto massimo di 5 grammi di sale al giorno, pari a un cucchiaino da caffè. Ma il vero problema è il sale nascosto. «Più della metà del sale che mangiamo è contenuto negli alimenti che acquistiamo già pronti al consumo. La migliore strategia da adottare è acquistare alimenti freschi e cucinarli in casa, controllando i condimenti che usiamo. Se invece comperiamo alimenti pronti è necessario bilanciare nel pasto ed evitare di aggiungerlo in altri cibi», afferma Franca Pasticci, curatrice del progetto, che conclude: «Dobbiamo poi ricordare che il sale è usato come conservante, per esempio nei salumi e nei formaggi; per questo è consigliabile mangiare non più di uno, due volte a settimana gli affettati e prediligere formaggi freschi. Infine, quando acquistiamo alimenti pronti, è importante leggere le etichette e scegliere alimenti che contengano meno di 0,03 grammi di sale ogni 100 grammi».
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Il Mattino