La Cassazione, respingendo il ricorso della Procura di Milano, ha confermato la continuazione tra i reati delle condanne definitive di Fabrizio Corona e così anche il...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Il legale Chiesa, che assiste Corona assieme al collega Luca Sirotti (l'avvocato Antonella Calcaterra lo segue davanti alla Sorveglianza), ha parlato di un «grande risultato» arrivato dalla Cassazione perché, a questo punto, all'ex agente fotografico «restano da scontare tre anni, che potrebbero diventare due». Il 13 ottobre 2016, poco dopo il nuovo arresto di Corona per l'ormai nota vicenda dei soldi nel controsoffitto - vicenda che, però, si è conclusa con una sentenza che ha fatto cadere l'accusa e la misura cautelare (condannato a un anno solo per un illecito fiscale) - gli allora pm dell'esecuzione Nunzia Gatto e Nicola Balice avevano presentato il ricorso in Cassazione. La richiesta era quella di annullare il provvedimento con cui il gip Ambrogio Moccia a fine settembre 2016 aveva evitato a Corona di ritornare in cella riconoscendo la continuazione tra i reati di estorsione, tentata estorsione e bancarotta, per i quali è stato condannato in via definitiva. Il primo a riconoscere la continuazione tra i reati era stato nel 2014 l'allora gip Enrico Manzi. Decisione, anche quella, impugnata in Cassazione e poi tornata davanti al gip. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino