Laura Ziliani, sparita in montagna: le figlie (19 e 27 anni) indagate per omicidio

Laura Ziliani, sparita in montagna: le figlie indagate per omicidio
Due delle tre figlie di Laura Ziliani, l'ex vigilessa 55enne bresciana scomparsa l'8 maggio in Val Camonica, sono indagate dalla Procura di Brescia con l'accusa di...

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Due delle tre figlie di Laura Ziliani, l'ex vigilessa 55enne bresciana scomparsa l'8 maggio in Val Camonica, sono indagate dalla Procura di Brescia con l'accusa di omicidio. La svolta arriva dopo le numerose incongruenze riscontrate nei racconti delle ragazze. La terza figlia non sarebbe stata ascoltata invece perché affetta da una forma grave di autismo. Laura Ziliani era vedova dal 2012, dopo che il marito Enrico Zani era morto sotto una valanga con l'amico Aldo Sandrini, ed era solita camminare in montagna anche da sola. 

Così l'8 maggio nessuno si era insospettito più di tanto della sua prolungata assenza per un'escursione sopra Villa Dalegno, il paese dove aveva lavorato come vigilessa. Una telecamera e un testimone l'avevano vista prendere un sentiero, ma poi era scomparsa nel nulla.

Erano state le figlie a lanciare l'allarme per il mancato rientro della madre dando il via alle ricerche, che erano durate per giorni, coinvolgendo centinaia di persone fra tecnici del Soccorso alpino e speleologico, unità cinofile giunte da Trento e dal Piemonte, militari del Soccorso alpino della Guardia di Finanza, carabinieri e vigili del fuoco, oltre al sindaco di Temù, alla Protezione civile e al presidente dell'Unione Alta Valle Camonica. 

Dopo una settimana di sforzi infruttuosi, le ricerche erano state sospese per poi riprendere il 23 maggio, dopo che un escursionista aveva trovato lungo la pista ciclabile che si dilunga al fianco del torrente Fiumeclo una scarpa, riconosciuta dai familiari. In tutto questo tempo Laura Ziliani è stata cercata ovunque: nella zona dove era deceduto il marito pensando a qualche terribile coincidenza, nella vicina valle di Canè, lungo la ciclabile dell'Oglio e pure all'interno della diga Edison completamente svuotata per l'occasione. Nonostante questo il corpo non è mai stato trovato, anche se la scoperta della scarpa indica chiaramente che qualcosa è andato storto. 

Secondo alcune ricostruzioni una delle figlie avrebbe riconosciuto la scarpa della mamma, mentre l'altra avrebbe espresso qualche dubbio. Il compagno della donna invece l'avrebbe individuata con certezza. Di Laura Ziliani è stato poi trovato il cellulare tra le pieghe di un divano di casa e pare che difficilmente la donna si sarebbe allontanata senza. Queste sono solo alcune delle incongruenze che hanno insospettito gli investigatori e la Procura di Brescia. Così il pm Cathy Bressanelli ha iscritto nel registro degli indagati le due figlie, che sono state sentite a lungo durante il weekend. Le ragazze hanno sempre partecipato alla ricerca della mamma, spesso accompagnate dai fidanzati, e quando la caccia è stata sospesa si sono chieste come mai. Ora che le indagini prendono improvvisamente un'altra piega anche la loro casa di Villa Dalegno è stata posta sotto sequestro.

In Val Camonica le bocche rimangono cucite sulla svolta e tutti ricordano Laura Ziliani come una persona sempre gentile ed educata. Una madre amorevole e attenta a non far mancare nulla alle tre figlie dopo la scomparsa del marito. Evento che l'aveva fatta andare in crisi tanto da spingerla a lasciare le montagne per trasferirsi a Brescia e a cambiare lavoro diventando impiegata nel comune di Roncadelle. Nonostante questo però Laura Ziliani tornava volentieri con le figlie di 27, 25 e 19 anni nella casa di montagna, amava ripetere le vecchie passeggiate scoperte da ragazza e rivedere gli amici di un tempo. Era ritenuta una camminatrice esperta, e anche questo nelle indagini sta avendo il suo peso. Di lei però dopo quasi due mesi resta solo una scarpa. 

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Il Mattino