"Desiderio di vendetta, un piatto da servire freddo. E' vero che la vendetta non risolve il problema, ma per pochi istanti ti rende soddisfatto”. Una frase tratta...
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Lecce, l'assassino di Daniele ed Eleonora confessa: dopo il delitto voleva scrivere un messaggio sui muri della città
De Marco voleva una stanza della casa dove - due mesi più tardi - avrebbe ucciso a colpi di coltello sia Daniele che Eleonora, infierendo con inaudita ferocia, e dove ha abitato per un mese circa, dal 30 ottobre al 30 novembre del 2019. Una convivenza che, stando a quanto riferito da Eleonora a una amica di infanzia, sarebbe stata «difficile, complicata».
Una vendetta, dunque, covata a lungo, meditata e programmata in ogni minimo dettaglio da questo giovane che all'ospedale Vito Fazzi, dove svolgeva il tirocinio da infermiere, e nel suo paese, a Casarano, nessuno ricorda con precisione. «Un tizio - dicono i più - che passava inosservato».
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, infatti, il presunto omicida, il 21 enne Giovanni Antonio De Marco aveva vissuto per quasi un anno in affitto in una delle stanze dell'appartamento dove successivamente i due giovani avevano deciso di andare a vivere insieme.
Lecce, gli ultimi messaggi di Daniele con il killer
È dall'analisi del cellulare di Daniele De Santis che gli investigatori hanno ricostruito i rapporti con il killer reo confesso Antonio Giovanni De Marco. Memorizzato come «Ragazzo infermiere Via Montello», aveva iniziato a chattare con l'arbitro su whatsapp il 29 ottobre 2019 fino al 17 agosto scorso. Tra i messaggi ce n'è uno in cui il 21enne studente in Scienze Infermieristiche esprime l'idoneità dell'appartamento, vicino alle fermate degli autobus. Il 6 luglio scorso, come riportato nel decreto di fermo dal pubblico ministero Maria Consolata Moschettini, De Marco scrive sempre su whatsapp a De Santis per richiedere la disponibilità della stessa stanza nella quale aveva già alloggiato per motivi legati alla frequenza del tirocinio universitario. Lo stesso giorno, sulle utenze delle vittime, rimaneva memorizzata una chat nel corso della quale, dopo che De Santis aveva preannunciato alla fidanzata Eleonora la richiesta di locazione «dell'infermiere», entrambi commentavano con una risata il possibile ritorno dello stesso ragazzo e la Manta commentava scrivendo «torna tutto come prima» aggiungendo un segno a indicare una risata.
«Tale scambio di battute - scrive ancora il sostituto procuratore di Lecce - è da ricondurre verosimilmente alla volontà dei due di deridere il ragazzo in ragione di un possibile episodio accaduto durante la sua precedente permanenza in quella casa, dal 30 ottobre 2019 al 30 novembre 2019. Giova rammentare - si legge nel decreto di fermo - che in tale pregresso frangente, il De Marco aveva occupato una stanza dell'anzidetto immobile, condividendolo per i restanti locali, proprio con Eleonora Manta, fidanzata di Daniele De Santis». E ancora, scrive il pm, «che non fosse stata una coabitazione scevra da situazione difficili è desumibile dalle sommarie informazioni di un'amica d'infanzia di Eleonora: «ultimamente - ha raccontato la ragazza - non si trovava a suo agio... perché l'appartamento era condiviso da altre persone». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino