Legge elettorale, M5S propone la coalizione con un unico leader

Legge elettorale, M5S propone la coalizione con un unico leader
Sulle barricate per cambiare la legge elettorale, così il M5S rilancia il sistema proporzionale presentando un emendamento al Rosatellum 2.0 che riprende il precedente...

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Sulle barricate per cambiare la legge elettorale, così il M5S rilancia il sistema proporzionale presentando un emendamento al Rosatellum 2.0 che riprende il precedente testo del Fianum, con in più il voto disgiunto, cosa che lo renderebbe assai simile al sistema tedesco.


È questo un emendamento interamente sostitutivo del Rosatellum 2.0 mentre le altre proposte di modifica (39 in tutto) intervengono su singoli punti nell'ottica della «riduzione del danno». Tra gli emendamenti presentati si propone di introdurre le preferenze nei listini proporzionali; di prevedere il voto disgiunto tra il candidato al collegio uninominale e le liste delle coalizioni a lui collegate; di eliminare le coalizioni e lo scorporo.

Inoltre, importante novità in vista di possibili alleanze, si chiede che le liste collegate debbano presentare un solo programma e indicare un unico «capo», mentre nel Rosatellum 2.0 questo obbligo è previsto per i singoli partiti. Altri emendamenti alzano i requisiti per dar vita alle coalizioni: per esempio alzando la soglia da 3 al 5% per i partiti che si coalizzano, o eliminando la possibilità di redistribuire tra tutti i partiti dell'alleanza i voti di quelle liste minori che non superano lo sbarramento ma che sono comunque oltre l'1%. Un altro emendamento impedirebbe a Silvio Berlusconi di figurare come «capo» di Fi. Infatti verrebbero escluse le liste che indicano come proprio capo una persona che è incandidabile alla carica di parlamentare, come l'ex Cavaliere.

Altra novità è la proposta del voto agli Erasmus che studiano all'estero, o i cittadini che risiedono fuori dall'Italia solo per qualche mese. Lo prevede un altro emendamento alla legge elettorale di M5s, che rilancia così una propria proposta di legge che non è stata approvata. Secondo l'emendamento lo studente o il cittadino temporaneamente all'estero dovrebbe inviare l'apposita nel Comune di residenza, il quale controllato che abbia il diritto di voto darebbe il via libera. I seggi verrebbero istituiti nei Consolati e nelle Ambasciate italiane, dove si potrebbe votare tra il quattordicesimo e il dodicesimo giorno prima della data in cui si svolgono in Italia le elezioni. In un altro emendamento M5s rilancia la pdl a prima firma di Dalila Nesci che introduceva il voto per i fuori sede. Questi potrebbero votare nel Tribunale della città in cui vivono.


Infine, eliminare dall'attuale legge elettorale l'obbligo di depositare lo statuto del partito o del movimento insieme alle liste elettorali e al simbolo. Ecco un altro emendamento di M5s al Rosatellum 2.0 il quale conferma tale obbligo. Un secondo emendamento dei pentastellati non elimina questo obbligo ma precisa che al momento del deposito delle liste «i contenuti dello statuto non possono costituire oggetto di valutazione ai fini della presentazione dei candidati».
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Il Mattino