Legge elettorale, la battaglia dei partiti: spunta il proporzionale, ecco a chi conviene e come cambiano gli scenari

Legge elettorale, la battaglia dei partiti: spunta il proporzionale, ecco a chi conviene e come cambiano gli scenari
Ce la faranno i nostri eroi a cambiare per l'ennesima volta la legge elettorale? Difficile dirlo. In questi giorni si fa un gran parlare di proporzionale anche perché...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Ce la faranno i nostri eroi a cambiare per l'ennesima volta la legge elettorale? Difficile dirlo. In questi giorni si fa un gran parlare di proporzionale anche perché l'elezione del Capo dello Stato ha dimostrato la debolezza delle coalizioni in campo.

In realtà, parlare di proporzionale in quanto tale non ha molto senso. Durante la prima Repubblica e quindi dal 1948 al 1994 si è votato con un proporzionale quasi puro. Bastava che un piccolo partito facesse eleggere un solo deputato in una circoscrizione per ottenere l'elezione di un modesto gruppetto di parlamentari. Oggi il progetto di proporzionale che va per la maggiore prevede una soglia di sbarramento del 5% dei votanti. Il che vorrebbe dire che potrebbero essere esclusi dal prossimo parlamento anche liste con poco meno di 1,8 milioni di voti (alle politiche del 2018 i votanti furono 34 milioni e dunque lo sbarramento del 5% sarebbe scattato a quota 1,7 milioni di consensi).

 

 

 

Proporzionale, a chi conviene (e a chi no)

 

Un proporzionale di questo genere consentirebbe a solo 5 o 6 partiti di entrare in Parlamento (paradossalmente meno di molti sistemi maggioritari) e sarebbero i partiti e non più gli elettori a decidere il governo. Come accade in Germania. 

Chiaro che questo meccanismo non piace a una formazione come Fratelli d'Italia che con i consensi al 19/20% di cui è accreditata in questo momento dai sondaggi ambisce a guidare la coalizione di centro-destra che avrebbe il 47% a sua volta dei voti. Il proporzionale è invece visto con favore dall'ala più europeista di Forza Italia che non digerisce il sovranismo e vorrebbe muoversi in autonomia. Stesso discorso per i 5Stelle ma anche per una parte del Pd che in questo momento è in testa nei sondaggi e che, essendo senza dubbio il partito più capace sul fronte delle manovre parlamentari, potrebbe beneficiare in futuro di una agibilità politica oggi sconosciuta.

 

 

 

Il nodo Lega

E la Lega? I Carroccio è combattuto. Fino a quando era il partito più votato della coalizione le piaceva il maggioritario perché esprimeva il candidato premier. Ora di fornte al boom di Fratelli d'Italia è perplessa. Anche perché la legge attuale (65% proporzionale e 35% maggioritaria) in realtà le starebbe bene. Perché? Perché nel Nord riuscirebbe ad aggiudicarsi molti collegi del maggioritario anche senza l'appoggio di Forza Italia e Fratelli d'Italia.

 

 

Leggi l'articolo completo su
Il Mattino