«Meglio una figlia morta che lesbica»: con queste parole i genitori di una ragazzina di 15 anni picchiavano e abusavano della figlia, dopo aver scoperto,...
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Pamela Mastropietro, «due nuovi indagati per violenza sessuale».
Successivamente i genitori avrebbero mandato un sms alle amiche della ragazzina, scrivendo «Bo***ana, lascia stare mia figlia», per poi distruggere il cellulare. Da quegli abusi sono passati diversi anni: adesso la vittima ha 23 anni e solo a 18 ha avuto la forza di denunciare: «Ho tentato il suicidio tre volte, ma dopo l’ennesimo abuso sono scappata e li ho denunciati», le sue parole a Repubblica.
Stuprata in stazione, i tre ci avevano già provato: «Ti chiediamo scusa», poi gli abusi
«Mi picchiavano in testa, sulle gambe, mi davano botte dappertutto», continua il racconto della giovane. «Mi tagliavo i capelli e vestivo maschile. Ero a un bivio: o la vita o la morte. Così ho scelto di vivere e li ho denunciati». I genitori, dal canto loro, negano tutto e chiamano in causa la testimonianza dei vicini, che quando la ragazzina provava a fuggire di casa avvertivano i genitori per trovarla e riprendersela. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino