Libano, così i militari italiani addestrano le armate locali

Una fase di addestramento dei militari di Unifil in Libano
Si è concluso oggi l’addestramento sulle tecniche e procedure di Controllo della Folla (CRC - Crowd and Riot Control) a favore delle Forze Armate Libanesi (LAF...

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Si è concluso oggi l’addestramento sulle tecniche e procedure di Controllo della Folla (CRC - Crowd and Riot Control) a favore delle Forze Armate Libanesi (LAF - Lebanese Armed Forces)  a cura del Contingente italiano impiegato nel Sud del Libano.


L’unità di manovra italiana della Joint Task Force – Lebanon (ITALBATT), su base Reggimento “Lancieri di Montebello” (8°) e comandata dal Col. Massimo Crocco Barisano Colizza, ha organizzato e condotto un addestramento di due settimane a favore di un plotone della 5^Brigata delle LAF, per fornirgli le capacità necessarie a far fronte a una folla composta da elementi ostili, anche se in superiorità numerica. In particolare l’addestramento ha avuto lo scopo di illustrare teoricamente e praticamente l’approccio verso una folla, la postura e le formazioni da assumere in base all’atteggiamento degli elementi ostili che la compongono, nonché il riconoscimento e l’isolamento degli elementi chiave che condizionano la folla. La cura dell’equipaggiamento e il suo utilizzo è fondamentale per fronteggiare la situazione in atto e i suoi possibili sviluppi, così come l’aderenza alle regole d’ingaggio che ogni unità è tenuta a rispettare.

L’addestramento delle LAF dislocate nel Sud del Libano è una delle più importanti attività previste dalla risoluzione n.1701 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, insieme al supporto alla popolazione locale attraverso le attività promosse nell’ambito della Civil and Military Cooperation(CIMIC), nonché al monitoraggio costante della Blue Line, attraverso il pattugliamento appiedato e motorizzato.
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Il Mattino