Il peschereccio italiano Tramontana è stato sequestrato da una motovedetta libica nel golfo della Sirte. Il battello è di Mazara del Vallo: a bordo, ci sono sette...
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Salvini: «L'Italia non è più il campo profughi di tutt'Europa: stop all'accoglienza degli immigrati»
Sarebbe dunque finita nelle mani delle forze fedeli al governo di Fayez al Sarraj. La vicenda rischia di complicare i rapporti tra Roma e i libici, con l'Italia che - come emerso nel corso del Comitato nazionale ordine e sicurezza presieduto dal ministro Matteo Salvini lo scorso 8 luglio - si appresta a inviare alla Guardia Costiera libica altre dieci motovedette italiane in funzione anti-immigrazione illegale. La Farnesina precisa che «non sono ancora chiare le ragioni del sequestro, verosimilmente legate ad attività di pesca, in acque peraltro definite ad alto rischio e dunque sconsigliate da parte del Comitato Interministeriale per la Sicurezza dei Trasporti e delle Infrastrutture». In base alle prime informazioni, il peschereccio si trovava nell'area insieme ad altre imbarcazioni quando è stato abbordato dall'unità libica a circa 60 miglia a est del porto di Misurata.
Alcuni militari libici sono saliti a bordo per scortare l'imbarcazione.
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Oggi però la situazione è radicalmente cambiata. Nel golfo della Sirte si affrontano, come nel resto del Paese, le forze fedeli al governo di Tripoli e quelle che combattono a fianco del maresciallo Khalifa Haftar, che ha annunciato nei giorni scorsi una ulteriore offensiva finale per conquistare Tripoli. I primi violenti scontri hanno già causato diverse vittime e continuano ad attanagliare la Libia nella morsa del caos. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino